Era il 30 maggio, un piovoso giovedì di primavera e la classe IBL del liceo Manin si sarebbe recata sul Torrazzo, accompagnata dalla prof di lettere.
Non era certo la giornata ideale per uscire, ma ormai era stato deciso così. La classe si muoveva divisa in gruppetti sotto ombrelli dai colori vivaci. La pioggia era una pioggerella leggera, ma molto fitta e, spostata dai soffi di vento, cadeva in tutte le direzioni, rendendo l'ombrello quasi inutile. I ragazzi facevano un gran baccano, si sentivano le loro risate coprire lo scrosciare della pioggia e riportare un po' di allegria in quel giorno grigio. Finalmente la prof si fermò davanti al Torrazzo, aspettando gli alunni che erano rimasti indietro. Fece una breve introduzione e poi fece entrare i suoi studenti uno ad uno per contarli. La classe, ora, era un po' più unita e formava un grande gruppo. Si sentivano le ragazze che si lamentavano perché si erano bagnate i vestiti e ragazzi che, dopo un paio di scalini, erano già stanchi. La prof era esasperata dalle continue lagne, ma cercò di mantenere la calma. Mentre saliva i gradini spiegava la storia di Cremona, raccontandola quasi come un racconto. La maggior parte della classe, però, non ascoltava e continuava a dedicarsi ai fatti propri, ridendo beatamente. Finalmente arrivarono tutti in cima, fin dove si poteva salire. Dopo tutta quella fatica i ragazzi erano contenti di essere arrivati e ascoltarono la prof.
Ad un certo punto, dopo aver guardato l'orologio, l'insegnante disse ai ragazzi di scendere. Alex, però, come era solito fare, si lamentò dicendo che era stanco e voleva riposarsi. La prof, allora, gli disse che lei sarebbe scesa lo stesso e che, quando si erano ripresi dalla fatica, avrebbero dovuto scendere anche loro. Cominciò a fare le scale, mentre un sorriso faceva capolino sul suo volto. Le enormi lancette dell'orologio stavano per sovrapporsi. Dopo alcuni minuti i ragazzi sentirono i rintocchi delle campane che rimbombavano contro le pareti. Si alzarono di colpo e, tappandosi le orecchie, scesero i 502 scalini del Torrazzo correndo. Uscirono e si fermarono in mezzo alla piazza, con i rintocchi che riecheggiavano ancora nelle loro teste. Aveva smesso di piovere, ma il cielo era coperto di nubi grigie, segno che avrebbe ricominciato. La prof guardò i ragazzi e si mise a ridere. C'erano alcuni uomini, piuttosto anziani che, avendo intuito cos'era successo, risero e chiesero ad Alex se sapeva che ore erano. Tutti scoppiarono in una sonora risata, persino la prof, ed illuminarono il cielo grigio con i loro sorrisi.
Infine, dopo un'esperienza indimenticabile, la IBL rientrò a scuola, accompagnata dai rintocchi che vibravano ancora nelle loro orecchie.
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