martedì 14 maggio 2013

Triste presagio di una tranquilla catastrofe

Era una notte buia e tempestosa,
la pioggia cadeva torrenziale – salvo occasionali intervalli in cui era trattenuta da violente raffiche di vento che sbattevano violentemente le piante e gli alberi di un piccolo paese in pianura.
Erano le 18:30, quando ad un certo punto la pioggia divenne più incessante che mai : le strade erano impercorribili e l’acqua per poco non entrava nelle abitazioni dei cittadini.
Passarono due giorni, triste presagio di una tranquilla catastrofe; il fiume, che attraversava la verde campagna si stava ingrossando moltissimo perché non aveva ancora smesso di piovere; alcune persone infatti si erano già allontanate temendo che l’acqua straripasse. Tanti erano ancora coloro che, sottovalutando il pericolo, non avevano dato loro ascolto, rimanendo in paese.
Quella sera successe l’inaspettato: un contadino, che da poco era tornato dai campi, arrivò in piazza terrorizzato e disse a tutti di aver visto l’acqua del fiume invadere tutti i campi e i paesi circostanti. Il contadino però non riuscì neanche a terminare la frase che…BUM!
L’acqua devastò e sommerse l’intero paese!
Gli abitanti diventarono un coro disperato che non smetteva di cantare per la paura e la rassegnazione. Tutti gridavano mentre l’alluvione li trascinava fuori e lontano dalle loro case, ; nessuno aveva lasciato quel posto, cercando di salvarsi per tempo, per amore dei propri affetti, dei propri averi, frutti di anni di fatica e sudore, di pezzi di vita legati a quel territorio.
La traversata dell’acqua finì dopo circa un quarto d’ora.
Ora il paese, che era sempre stato tranquillo e pacifico, appariva deserto e spento e il silenzio fastidioso che lo dominava diventava sempre più amaro e insopportabile.
Ormai non era rimasto più niente…  

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