poi ritrassi le mie facoltà di percezione sensoriale e mi ritirai nell'intimità della mia mente, mentre i miei occhi e il mio viso assumevano un'espressione vuota e preoccupata, era da quando era iniziata la scuola che ogni sera si ripeteva sempre la solita storia: mio padre continuava a sgridarmi per il mio scarso rendimento scolastico, ma non riuscivo a capire il perché. In fin dei conti non andavo poi tanto male, l’unica materia in cui avevo l’insufficienza era matematica, ma per il resto non me la cavavo poi tanto male. Per anni mi sono domandato il perché di tutte quelle pressioni, e probabilmente erano dovute al fatto che mio padre desiderava ardentemente che io diventassi medico.
Si credo proprio che fosse il
sogno della sua vita vedermi tra le corsia di un ospedale con un fonendo al
collo, ma ovviamente quello non era ciò che desideravo io. Io volevo fare l’addestratore di cani, amavo con tutto il cuore
quegli animali e passavo tutti i pomeriggi con il mio cane, era molto
intelligente ed ero riuscito ad insegnargli i comandi base.
Quella sera mio papà era
molto più arrabbiato del solito, avevo preso un’altra insufficienza
in matematica. Iniziò a parlare e ad urlarmi contro, ma io iniziai a pensare ad
altro. Pensai a una magnifica spiaggia di sabbia bianca ed un mare cristallino,
era il posto più bello del mondo e mi si era materializzato davanti agli occhi,
non vedevo più mio padre che mi sbraitava contro, ma vedevo solo uno splendido
mare e un cielo terso. C’ero
solo io e nessun altro, mi sarebbe piaciuto restare li per sempre.
Ad un certo punto mentre
guardavo l’orizzonte un
enorme nuvola di un incredibile pesante leggerezza coprì il cielo, dopo
pochi istanti iniziò a piovere. La pioggia era fortissima, migliaia di
orologi stavano ticchettando tutti insieme, ma il rumore era piacevole,
talmente piacevole che mi addormentai. Nello stesso momento in cui chiusi gli
occhi li riaprii e mi ritrovai mio padre che con la sua fastidiosa voce mi
chiese: “hai capito? E
guai a te se porti a casa un altro voto così!”. Ovviamente non avevo sentito nemmeno una
parola di ciò che mi aveva detto, ma feci comunque si con la testa. Dopo aver
sospirato se ne andò in cucina a farsi un bicchiere, prima di andare a
letto era solito bere un bicchiere di vino per rilassarsi,ma sono sicuro che
quella sera lo fece per calmarsi.
Dopo quella sera la visione
di quella spiaggia riempì le mie giornate e i miei pensieri, ed ancora oggi
riesco a vedere il cielo terso, le acque cristalline e l’odore di salsedine dell’aria.
Si > sì,
RispondiEliminamio papà > il mio papà
li < lì
punto, mentre guardavo l’orizzonte,
un enorme nuvola>un' enorme nuvola