martedì 21 maggio 2013

IL MOSAICO


Era il 69 a.C., il sole iniziava a scomparire e la sera stava prendendo il posto del dì, la popolazione che abitava Cremona stava tranquillamente tornando alle abitazioni dopo una lunga giornata di duro lavoro, ma nell’aria si sentiva che qualcosa sarebbe presto accaduto.

Era inspiegabile l’atmosfera che si respirava quella sera , le sentinelle che erano appostate alle porte delle città erano più in allerta che mai, ma per non destare alcun timore  ai cittadini tentavano di mantenere la calma. Era stato avvistato l’esercito di Vespasiano non lontano da Cremona ,perciò le sentinelle erano state avvisate e gli era stato ordinato di lanciare l’allarme al minimo segnale d’attacco.

La notte era ormai inoltrata ed era tutto tranquillo, alle prime luci dell’alba le guardie iniziarono a pensare che il pericolo era ormai passato, e si rilassarono.  Ma fu proprio in quel momento che furono colti di sorpresa: numerose frecce colpirono le sentinelle, che non riuscirono ad avvertire il piccolo esercito che la città era riuscita a metter insieme. Così i soldati nemici riuscirono ad aprire le porte della città e a darle fuoco.
Dopo  cinque giorni l’incendio cesso, ma tutto era ormai sparito: le case dei contadini, il mercato, le strade, il piccolo acquedotto, perfino la casa più bella della città.
Era situata non molto lontano dalle mura e per questo bruciò insieme a tutto il resto. Era costituita da enormi stanze con pareti decorate con disegni che erano ispirati all’antica arte Egizia. Ogni sala era arredata in modo raffinato, ma la cosa migliore di tutta quella villa erano i pavimenti. Erano pregiati e fatti da piccolissime  tessere colorate che formavano splendidi disegni che riproducevano alcune scene dell’epica e della mitologia greca e anche motivi floreali che ricordavano un prato fiorito. Erano talmente belli che a un primo sguardo potevano sembrare dei dipinti.

 Ma  dopo il grande incendio niente di tutto questo esisteva più, la costruzione era brucata e rimaneva solo un cumulo informe di macerie. I muri erano crollati e i pavimenti erano ridotti in migliaia di frammenti che sarebbero poi stati dimenticati e usati magari come base di costruzione.

Del suo antico splendore non rimane più nulla, ma la storia di quei pezzi di pavimento, se saranno mai riportati alla luce, sarà interessante e affascinerà moltissime persone.

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