la pioggia cadeva torrenziale - salvo occasionali intervalli in cui era trattenuta da violente raffiche di vento che facevano tremare i vetri della mia stanza, era una di quelle nottate dove tutto ha un’aria spettrale e mette paura, soprattutto se sei un bambino di otto anni.
La sedia davanti
al mio letto, su cui avevo preparato i vestiti buoni per la messa, era un mostro assettato di sangue: riuscivo a
distinguere la bocca e gli occhi,che probabilmente erano il buco dello schienale
della sedia e i bottoni neri della mia camicia.
Il mostro-sedia
sembrava che stesse solo aspettando il momento buono per cogliermi di sorpresa
e mangiarmi.
I pupazzi che
erano sulla mensola accanto al mio letti avevano un espressione cattiva e
crudele e i loro occhietti, che erano illuminati dalla luce dei lampi,
sembravano fissarmi.
Come se non
bastasse mi era parso di vedere una luce in corridoio che andava e veniva,
ipotizzai che fosse un vampiro:ma non un vampiro come quelli dei film, uno
vecchio e malaticcio che non riusciva a reggersi in piedi, talmente vecchio che
non riusciva più a vedere molto bene al buio e aveva bisogno di luce.
Ma la cosa che mi
metteva più paura di quelle che vi ho citato qua sopra, erano i rumori che
sentivo fuori, potevano essere qualsiasi cosa: un lupo mannaro, un gruppo di
fantasmi, degli orchi oppure un qualsiasi altro tipo di spaventosi mostri.
Ad un certo punto
riuscii ad addormentarmi, non ricordo quanto riuscii a dormire, ma sicuramente
non molto. Mi alzai dal letto e andai alla finestra: il sole stava facendo
capolino e i tetti erano illuminata da una luce scure , si vedeva che era appena
finito il temporale e con lui anche tutti i mostri erano scomparsi: il
mostro-sedia era tornato ad essere una semplice sedia, i pupazzi non erano più
creaturine che mi fissavano, la luce nel corridoio era spariti e i rumori erano
cessati. Finalmente tutto era calmo, e non avevo più paura
.
.
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