Gli alunni della classe 1bl erano un po' birbanti, ma abbastanza bravi, ed erano quasi tutti simpatici.
A loro non piaceva fare ginnastica a parte qualche eccezione, però per la classe 1bl le ore di educazione fisica erano un modo per divertirsi e svagarsi.
Il professore Di Felice, così si chiamava, era bravo, ma certe volte faceva lavorare un po' troppo i ragazzi, sapendo, anzi, ignorando, il fatto che i poveri alunni, terminate le sue due ore, avessero un'altra ora.
I ragazzi un giorno si ribellarono al professore, dicendogli che doveva farli lavorare di meno, così successe fino a quando un loro compagno di classe di nome ALEX PITTARI, non si vantò nel dire che lui avrebbe potuto percorrere tutta la riva del Po, partendo da Cremona e arrivando a Casalmaggiore.
Il giovane alunno che non sospettava niente, venne poi smentito dal professore, che, soddisfatto della sfida lanciata dal ragazzo, organizzò un'escursione per tutta la classe in riva al Po il 30 Maggio.
I ragazzi, "incavolati neri" con il compagno, andarono dal prof con l'intenzione di cancellare o almeno rimandare l'escursione a data da stabilire: a questa richiesta l 'insegnante andò su tutte le furie.
Gli alunni impreparati a questo sforzo fisico vennero preparati dal prof Di Felice che, nella settimana prima dell'escursione, aveva obbligato gli allievi a presentarsi ogni giorno alle 18:30 davanti al Torrazzo per correre tutti insieme una decina di chilometri.
Arrivò il gran giorno: gli alunno della 1bl erano già stanchi prima di partire, risentivano ancora dell'allenamento imposto dall'insegnante.
Il prof però non correva con gli alunni, ma li accompagnava in bicicletta: il gruppo era chiuso da Bodini e Turci e aperto da Brambilla e Pittari.
Durante i primi chilometri il gruppo era bello compatto, tanto che il professore alla bravura dimostratagli decise di farli riposare cinque minuti.
Il posto era bellissimo, con un'infinità di piante di ogni tipo e genere, i fiori davano all'atmosfera un piacevole color rosso che rifletteva i volti sudati e arrossati dei ragazzi.
La riva del Po era piena di sporcizie, ma, nonostante quello, era sempre uno spettacolo, l'acqua scorreva con tutta la sua forza.
Tutto questo più un venticello di primavera erano per i ragazzi un toccasana.
Sostarono in quel magnifico posto per circa dieci minuti (il tempo per recuperare secondo il prof), poi ripresero a correre: erano le dieci e mezzo quando incominciarono ad esserci dei guai, un gruppetto di ragazzi si era staccato dai primi che, a loro volta, persero il passo, insomma il prof alle undici decise di fermarli e farli riposare.
Questa volta sostarono per circa tre ore, perché mangiarono e aspettarono che tutti avessero digerito.
Erano arrivati a metà strada, secondo i calcoli del prof dovevano trovarsi molto più indietro.
Arrivarono a Casalmaggiore alle 18:30, tutti erano contenti, perché finalmente quell'odiosa avventura era finita, ma non fu così, dovettero aspettare i genitori per altre due ore, perché secondo la tabella di marci erano arrivati cin largo anticipo.
I genitori incominciarono ad arrivare alle 20:00 e tutti corsero nelle proprie autovetture così da arrivare a casa e sdraiarsi nel loro letto.
Il giorno seguente si presentarono tutti a scuola sbalordendo il professore che ammise di avere una grande classe.
Per i ragazzi è stata un'esperienza orribile, però è servita per migliorare il loro allenamento, corpo e mente, soprattutto a reggere gli sforzi.
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