Lei se ne stava là, seduta a contemplare l'immenso mare che stava tra lei ed il tramonto, pieno di colori caldi che accarezzavano la sua pallida pelle come piume. D'un tratto un gabbiano d'argento si staccava dal tramonto e lei seguiva con lo sguardo il volo, sciolto, come se fosse trascinato dalle onde. A volte una vela nera, spezzava l'immensità del momento...ma era piacevole,
in qualche modo non la faceva sentire sola. Negli oscuri pini il vento si districava alle sue spalle e la brezza la raggiungeva muovendo sinuosamente i suoi capelli. Il crepuscolo veniva presto scuro, buio e le acque sembravano bramare di rapirla mentre s'infragevano contro gli scogli. E la notte giungeva... lemme lemme. Brillava la luna sulle acque erranti: quella luce rendeva meno paurose le profondità marine. Ogni tanto il suo sguardo si alzava scrutando attentamente l'universo, alte, alte le stelle che da morte illuminano il cielo, ma a volte si stancano e cadono. E cosí per lei trascorrevano i giorni uguali che s'inseguivano senza mai prendersi.
è bello.
RispondiEliminaUn consiglio: Il crepuscolo veniva presto scuro> diveniva