Clic. La porta di casa si chiude. Sono da sola in casa, perchè i miei sono andati fuori e mio fratello è a casa di un amico; probabilmente torneranno molto tardi, forse quando io sarò sotto le coperte a dormire.
Non voglio andare a dormire subito, non sono stanca; vado in salotto e accendo la televisione per vedere se c'è qualche film interessante, ma non trovo nulla che mi soddisfi. Allora comincio a chiudere tutte le finestre della casa e vado in camera mia; sul mio comodino c'è un libro che mi ha regalato mia nonna per Natale, così lo prendo e comincio a sfogliarlo: il libro ha un buon profumo e le pagine sono leggermente ingiallite.
Comincio a leggerlo. Dopo diversi capitoli, nel posto in cui vive il protagonista, Fabio, succede una brutta guerra tra umani e nani; il ragazzo è spaesato perchè queste creature sbucano dappertutto: dalle case, dalle chiese, dagli ospedali... poi incontra un militare, un vecchio amico di suo padre, che ha in mano molte spade; appena lo vede gliene porge una in mano e continua così con tutti i ragazzi che trova per la strada, da un' età minima di 13 anni. Poi scompare. Così inizia la battaglia, ma Fabio non è capace di usare quella spada; infatti viene ferito parecchie volte, poi da dietro, un nano gli punta un pugnale alla gola. Comincio a tremare e mille pensieri mi vengono nella mente: lo ucciderà o si renderà conto che in fondo è solo un ragazzo e lo lascerà andare? Non ho il coraggio di continuare la mia lettura, quando improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa. Il cielo è una rete colma di pesci cupi. Qui vengono a finire i venti, tutti. La pioggia si denuda e comincia a cadere dal cielo. Tic, tic, tic. Poi sempre più forte, sempre più intensamente, fino a quando un altro rumore più forte non sovrasta il precedente: bum, bum, bum!!! Non so cos'è stato: un tuono, una bomba, non lo so, so solo che ho molta paura. Grido aiuto, ma sono consapevole che non mi sentirà nessuno. Faccio cadere sul pavimento il libro e senza perdere tempo mi metto sotto le coperte, coprendomi soprattutto le orecchie con il cuscino. Quel rumore non lo posso sopportare. Era assordante ed era ancora là fuori, poi lentamente scivolai nel sonno e niente e nessuno mi svegliò più, da questo eterno sonno.
Il silenzio, il buio e la morte mi stavano già avvolgendo.
Che bello alee!
RispondiEliminamolto drammatico, come la battaglia
RispondiEliminaBelloooooooo
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