domenica 27 gennaio 2013

Non è mai troppo tardi per festeggiare i non-compleanni!

Simone era un bambino di 7 anni che viveva in una modesta casetta con suo padre malato in un piccolo paese in provincia di Roma.
Sua madre morì durante il parto.
Per guadagnare qualcosa, pagare le medicine al padre e per vivere, Simone lavorava come spazzacamino presso un uomo del quartiere dal quale veniva sgridato spesso perché arrivava in ritardo.
Simone però nascondeva anche un lato più “selvaggio e ribelle”: finito il lavoro infatti si recava in piazza dove si ritrovava con degli altri bambini e ragazzi.
Questi, nel pomeriggio facevano dispetti e scherzi sciocchi ai passanti e alle persone al mercato e rubavano per volere di un signore che, a fronte della mercanzia rubata, dava loro un pezzo di pane.
Naturalmente il padre non conosceva questo lato di suo figlio ma un giorno il bambino gli “confessò” tutto; il padre fu felice del fatto che Simone si era aperto con lui, raccontandogli questo lato oscuro della sua personalità. Poco tempo dopo, il padre morì … il “tempo” era stato crudele con loro ; il padre se ne era andato troppo presto e  per il figlio volergli bene era troppo tardi.
Simone, più vulnerabile e solo che mai, si legò sempre più alla “banda del mercato”.
Un giorno arrivò al paese un uomo, forse un missionario, che, vedendo quei ragazzi soli e così tormentati decise di prenderli con sé. Inizialmente i ragazzini non volevano seguirlo perché troppo orgogliosi e fieri ma, poi si convinsero e andarono con lui.
L’uomo li portò in una casa accogliente e calda e, con pazienza e costanza, insegnò loro a leggere, a scrivere e a contare; in una parola sola, a vivere.
Una mattina, si presentò alla casa Luca, un altro dei ragazzi appartenenti alla “Banda del mercato”, particolarmente felice. Tutti allora gli chiesero il motivo di tanta serenità e lui rispose che…era il suo compleanno!
Alcuni, purtroppo, con un vissuto di abbandono e solitudine, non sapevano neanche il giorno del loro compleanno e questa inaspettata esclamazione li colpì molto. Nel vedere questa reazione, all’uomo allora venne un’idea: fare una grande festa per festeggiare il compleanno di Luca e…tutti i non-compleanni degli altri ragazzi! In questo modo tutti si sentirono in famiglia, uniti da una gioia condivisa e trascorsero una giornata in serenità che non dimenticarono più.
Era l’inizio della loro nuova vita!

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