domenica 20 gennaio 2013

Lettera di addio

Bagdad, 28 dicembre 2012
Cara Laura,
sono Angelo, tuo marito. Mi dispiace di non averti scritto prima, ma non ho potuto;
lo so che a casa siete tutti preoccupati per me... la mia dolce casa... quanto mi mancate, tantissimo! L'ultima volta che ci siamo sentiti è stato lo scorso gennaio, quasi un anno fa. Un'eternità per me! Come state a casa? Tutto bene? Mi ricordo che nella scorsa lettera è nata la nostra ultima figlia, Gioia; un nome stupendo, non potevi scegliere un nome migliore! E le mie principesse? Come stanno? L'ultima volta che le ho viste, Speranza aveva 4 anni, mentre Armonia, 7. Adesso saranno sicuramente cresciute, e sono sicuro che sono belle quanto lo sei tu! Mi manchi tantissimo, mi mancano i tuoi baci e i tuoi lunghi abbracci, mi mancano le tue tagliatelle... solo a pensarci mi viene fame! E mia mamma, come sta? E'  sempre arzilla come lo era prima? E Pietro, mio fratello, come sta? Volevo scrivergli una lettera anche a lui, ma posso mandarne solo una, e quindi ho deciso di mandarla a te! In più non posso superare un numero di parole, qui i controlli sono severissimi. Oggi sono particolarmente triste, perchè ieri è morto un mio caro amico, in un'esplosione. Qui la situazione è molto grave, non voglio mentirti: ogni giorno muoiono tantissimi militari e moltissime donne afgane; tante volte ho visto uomini che sparavano a donne indifese; dovevi sentire le loro urla, erano fortissime; io non ho ancora imparato bene l’afgano, ma qualcosa riesco a capire. Loro volevano solo salvare i bambini, perché alcune volte, uccidevano anche loro. Noi purtroppo non potevamo fare niente, perché essendo militari di un altro stato, non abbiamo potere. Alcune volte, penso che al loro posto, ci potrebbe essere qualunque donna del mondo, e quindi anche tu. Quando ci penso mi viene da piangere. Ma so che tu sei una donna molto forte, perché sei riuscita a crescere due figlie quasi da sola e adesso è arrivata anche Gioia. Mi rassicura il fatto che nella città dove sei ora, sei al sicuro. Ma adesso è arrivato il momento di dirti la verità: la scorsa settimana, il nostro capo ci ha commissionato una nuova missione, sarebbe durata pochi giorni, 2 o 3, ma sarebbe stata molto pericolosa; i primi a partire, sono stati 5 ragazzi giovani che purtroppo non sono tornati; forse erano troppo giovani per questa missione e per essa, sono morti. Poi ne hanno mandati altri 5, più anziani e con più esperienza, ma neanche loro sono tornati. Questa è una missione estremamente importante e quindi bisogna per forza portarla a termine. Nell’altro gruppetto, ci sono anche io: parto domani all’alba e tua quando leggerai questa lettera, io sarò già partito e molto probabilmente, anche già… non voglio dire quella parola, mi fa paura, ma è la verità. Non posso dirti altro, il dovere mi chiama. Non ti dico di prenderti cura delle nostre figlie, perché sono sicura che le crescerai al meglio e con tutte le tue forze. Mandagli un grosso bacio e digli che il loro papà le a pensate fino al suo ultimo respiro. E anche tu rimarrai per sempre nel mio cuore! Ti amo

                                                                                                                                                  Angelo

Lentamente mi siedo sul divano, ancora sotto schock dalla lettera e comincio a piangere. Piango finchè non ho più lacrime, poi mi alzo e penso: "Devo andare avanti per lui, per le nostre figlie".


4 commenti:

  1. davvero mooooooolto drammatica :(

    correzioni:
    Mandagli un grosso bacio e digli> manda loro, di' loro
    attenta! la prossima volta non leggo più ;)

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