domenica 20 gennaio 2013

Postcards from far away.



"Ricordo un tempo in cui tutti quelli che amavo mi odiavano perché io odiavo loro".

Parole scritte, per lettera, da un grande uomo dall'apparente cuore di ghiaccio che non si sprecava pubblicamente in tanti sentimentalismi, ma che, per iscritto era capace di occupare tutto un foglio scrivendo "I Love You". 
Spesso nascondiamo una parte di noi al mondo, la teniamo occultata perché non vogliamo che si riveli a nessuno se non a noi stessi,  ma alle volte, questa parte, si manifesta sotto forma di lettere che si susseguono una dopo l'altra, impresse su un foglio di carta; e allora solo il destinatario può dire di conoscerci davvero, perché solo lui sa di cosa siamo capaci.
In quei momenti si affida alla carta ciò che di persona non saremmo capaci di dire, si scrive tutto quello che passa per la testa senza freni, senza farsi tanti problemi; mentre se avessimo il nostro "destinatario" ritto davanti a noi, sicuramente per paura di venir giudicati, diremmo la metà delle cose che ci teniamo dentro. 
John Winston Lennon ha scritto in tutta la sua vita così tante lettere da poter essere raccolte per farne un libro. Ognuna di queste rivelava un lato del suo carattere che nessuna persona con cui era stato a contatto personalmente aveva notato. 
Ricevere una lettera può suscitare tristezza o felicità, emozione o delusione. Possono giungere a noi notizie sgradevoli, che inaspettatamente fanno a pezzi le nostre più piccole speranze, o parole di una persona lontana che riescono in un momento buio a farci tornare il buon umore ed il sorriso.
Le lettere, inoltre, vengono spesso conservate e costituiscono un vivo ricordo del passato: andando a sfogliarle potremo riviverlo così nei suoi istanti più felici o meno gradevoli, rileggendo lettere messe in fila che ci hanno ferito o sono riuscite, viceversa, a farci sognare. Certo, la comunicazione epistolare ha conosciuto una decisa battuta d'arresto con la diffusione del mezzo informatico: i nostri nonni, invece, non avevano che questa opportunità su cui fare affidamento, qualora desiderassero ricevere notizie da molto lontano. La lettera veniva così attesa con crescente impazienza e sincera trepidazione: se la missiva che giungeva riportava, per esempio, buone nuove da un fidanzato partito per il fronte, ecco allora esplodere l'entusiasmo e la contentezza.
Viceversa, purtroppo, nel passato le lettere recapitavano molto spesso anche brutte notizie: come la scomparsa di una persona cara, portata via dalle brutalità e dalle insensatezze della guerra.

Prendendo spunto dalla mia esperienza posso dire che trovo mille volte più confortante ricevere una lettera da un amico per avere sue notizie, piuttosto che un breve messaggio che non esprime nessun sentimento.

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