Dovrei correggermi, quattro fiori e un pino... femmina. Loro si divertivano molto a chiaccherare, a cercare per il loro mondo, cosí immenso un posto tutto per loro e l'avevano trovato la soffita della casa di Viola. Al solo pensiero che fantasticavano su dei posti bellissimi con degli stagni, dei fiori e che poi alla fine siano finite nel posto piú polveroso d'Italia beh é davvero divertente. Però il quintetto aveva organizzato bene lo spazio disponibile, e di accordarono di uttilizzare la "serra"(chiamata cosí a causa del nome delle persone che frequentavano quel luogo) solo durante l'inverno, visto che il loro paese era talmente piccolo da non avere nemmeno l'oratorio. Durante l'estate le ragazze passavano pochissimo tempo in casa. Mi ricordo che una volta i genitori di Margherita avevano avvisato tutti i compaesani della scomparsa della loro figlia, che in realtà si era semplicemente addormentata insieme alle sue amiche nei giardino del vecchio Antonio. Quel giardino era magnifico, pieno di alberi da frutto, il suo profumo era delizioso per questo le ragazze adoravano riunirsi li dopo i viaggi in bicicletta. Antonio, il vecchio siciliano del paese non era clemente con nessuno, tranne che con il simpatico quintetto.Venerava quelle ragazze, loro ogni tanto lo aiutavano a cogliere i frutti maturi nel suo giardino. Passarono anni e anni, quando poi le abitudini s'afflievolirono pian piano, come se tutto quel tempo passato insieme divenisse solo un ricordo, ora ritornato alla mente, quando la giovane ed intrepida Viola stenta a ricordare, a camminare.
Viola
Cosí Viola dopo aver scritto queste parole, ricopiò questi ricordi e li spedí. Doveva rivedere le sue amiche un'ultima volta, prima che il tempo per lei terminasse, doveva fare presto, perché era tardi.
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