'Presto' era scritto sullo spartito.
E improvvisamente,dopo i tre quarti in levare scanditi dai leggiadri gesti del maestro,le note giocavano a rincorrersi a una velocità che toccava i duecento battiti al minuto.
I clarinetti iniziavano un interessante dibattito con i flauti mentre gli archi preparavano un lungo tappeto armonico.
I timpani esplodevano in un lugubre suono grave,che ricordava i tuoni di un intenso temporale.
E di colpo,una sincope,e poi un'altra,e un'altra ancora!
Il maestro sobbalzava,muoveva freneticamente le braccia per i repentini cambiamenti d'accento.
Ma poi,alle battuta 56,un ritardando,che trasformava tutto in un pesante 'Largo',il quale abbassava i battiti a sessantasei.
Ora i clarinetti,che cinguettavano il tema,riposavano e lasciavano spazio ai sassofoni,che sprigionavano il loro romanticismo in una lenta e dolce melodia.
Si sentivano però le voci del pubblico,che guardava scuro gli orologi,notando l'ora tarda.
Il maestro,inquietato da questo comportamento,riportava all'ordine la sua orchestra,cominciando un 'Prestissimo' dai cortissimi sedicesimi,e dai quarti dettati dalle percussioni.
Ora tutti si rincorrevano,e ripetevano un breve inciso,uno dopo l'altro,in una 'Fuga'. E infine,l'ultima nota,che tutti eseguivano all'unisono,seguita da uno scroscio di mani del pubblico.
Erano tornati 'A tempo'.
Mi è piaciuto molto!!!Brava!!!
RispondiEliminaP.S. Da questo articolo si capisce che non ti piace la musica ;)