domenica 20 gennaio 2013

Una nuova vita...

E' vero, una lettera guarisce piaghe, ma può anche uccidere...
Leggendo una lettera, tanti sono gli aspetti da considerare : il suo contenuto, il tono, da chi viene scritta, a chi è destinata, in che contesto viene scritta...
Il mittente scrive una lettera, sperando di rendere felice la persona che la riceverà; quest'ultima potrebbe "interpretarla" male e reagire in modo imprevisto e inconsueto. Al contrario, una lettera giunta inaspettatamente potrebbe "cambiare" il corso di una vita, dare nuovo impulso, nuova energia a chi la riceve.Quante incertezze dietro ad un foglio di carta!

Marta era sempre stata una ragazza riservata e chiusa, non aveva molti amici. Era sensibile, di animo gentile; in famiglia si comportava bene, aiutava la mamma ad accudire i fratelli più piccoli, sempre pronta a dedicare loro  tempo e pazienza.
Una mattina tranquilla e serena d'iverno le venne recapitata una lettera anonima...
Seppur timorosa, ma molto curiosa, Marta aprì la lettera.
Su un unico foglio, con inchiostro di china, erano scritte poche righe: "Non avere paura, segui le tue passioni e i tuoi sogni, senza voltarti indietro...".
Marta rimase un pò scossa da quelle parole, "spaesata", perchè non aveva capito bene quella frase.
Cominciò a "guardarsi dentro"; capì che in lei era tanta la voglia di dare, di uscire dal suo ambiente, a lei tanto caro, ma in un certo senso "protetto"...aveva bisogno di provarci, di osare di più...
Decise di frequentare un corso serale, per diventare educatrice e poter lavorare nei centri sociali, nelle associazioni di volontariato, dove tante erano le persone che avevano bisogno di assistenza.
Riuscì a prendere il diploma; iniziò il suo nuovo impiego in una comunità di ragazze madri, dove poteva essere utile sia alle madri in difficoltà che ai loro bambini bisognosi di cure ed affetto.
Quella lettera le aveva dato "L'imput" giusto, lo stimolo, la voglia di provare a prendere in mano la sua vita.
Non seppe mai chi l'aveva mandata; solamente dopo tanti, tanti anni, alla morte dei suoi genitori, sistemando alcuni oggetti nello studio di casa sua, trovò un pennino per inchiostro, che aveva incise sulla punta due lettere: erano le iniziali del nome di sua madre. 

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