sabato 19 gennaio 2013

L'ULTIMA LETTERA

Una lettera? Da quanto tempo Anna non sentiva quella parola?
Dopo la sua ultima lettera, scritta nel 1939, Anna non volle più parlare di quell'argomento.
Sapeva benissimo che il suo umore peggiorava ogni volta che si andava sull'argomento.
Nel 1939 Anna aveva 7 anni e come in tutte le famiglie di quell'epoca, anche nella sua,gli uomi dovettero prepararsi alla guerra, e quindi lasciare i più cari.

Anna aveva un fratello, Timmy, il quale faceva parte dell'esercito. 
Fino ad allora tornò a casa ogni volta, riportando il sorriso in famiglia.
Quell'anno però, qualcosa andò storto e Timmy non ritornò più.
Anna, ormai abituata ai viaggi del fratello, mentre quello era in guerra, trovò un modo per mantenersi in contatto con lui: scrivergli lettere.
Le parole che si scrivevano i due fratelli erano molto commoventi ed ogni volta per sentire meno l'ansia dell'attesa , Anna rileggeva la lettera precedente, aspettando una risposta.
Quando le lettere arrivavano,Anna le apriva con ansia, e finalmente , in lei si creavano nuove speranze di rivedere il fratello maggiore.
Con la penultima lettera arrivata,Anna non riusciva a trattenersi dalla felicità.
Dopo mesi e mesi di lunga guerra, il fratello fece ritorno e i due si rividero.
I due, incontrandosi, si abbracciarono e passarono molto tempo insieme.
Tuttavia due settimane dopo, Timmy dovette ripartire e Anna fu di nuovo triste.
Qualche tempo dopo capendo la difficoltà della situazione, Timmy, scrisse la sua ultima lettera alla sorella, in cui le diceva quanto bene le voleva, e soprattutto di crearsi un futuro migliore del suo. 
Alla fine della lettera, Timmy la salutò come sempre , per non darle preoccupazione.
Quando Anna ricevette la lettera, non riuscì bene a capire cosa volesse dire il fratello.
Nel 1946  tutti i soldati, uomini, fecero ritorno, ma Timmy non tornò.
Troppo tardi Anna capì il significato di quell'ultima lettera.
I giorni passarono e la piccola non riuscì a rassegnarsi alla perdita più grande della sua vita.
Con questo racconto  vi voglio dire che viviamo in un mondo diverso, nel quale possiamo permetterci di passare una notte tranquilla consapevoli del fatto che se dovesse succedere qualcosa, verremmo a saperlo in poco tempo.
Le lettere di una volta dove sono finite? Il continuo scriversi di una volta com'è scomparso? La risposta a tute queste domande, è la tecnologia.
Questa ha portato via i ricordi dei nostri nonni, lasciandoli in un mondo pieno di schermi illuminati e tastiere touch.
Non sono contraria alla tecnologia del giorno d'oggi , però sentendo  o vedendo le lettere dei miei nonni, vorrei averle provate anche io quelle emozioni a scrivere una lettera oppure aspettandone una con ansia.

1 commento:

  1. Non è sempre necessario mettere il commento finale indicandolo espressamente.
    Correzioni:
    gli uomi> gli uomini
    tute > tutte
    aspettandone > aspettarne

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