PER ASPERA AD ASTRA Classe I B LINGUISTICO Liceo Ginnasio Statale"DANIELE MANIN" CREMONA. (ex allievo agente daniele manin agente blogger)
domenica 20 gennaio 2013
Il destino siamo noi.
15 Ottobre 2011.
Era una giornata piovosa;ormai la stagione fredda si era appropriata dell'intero paesaggio molto prima degli anni precedenti. Valerie stava seduta su una morbida poltrona,coccolando il suo vecchio gatto. Stava sfogliando un libro che le era stato consigliato da un'amica.
Era annoiata,quello scrittore non era proprio in grado di tener sveglio un lettore,sebbene la trama fosse molto intricata ed interessante. Il computer la fissava impaziente,come ipnotizzandola,e catturò definitivamente la sua attenzione,prendendo il posto del libro che finì,accompagnato da un grave rumore,su un polveroso scaffale. Appena la ragazza aprì il pc,la terra tremò e il gatto scappò terrorizzato. Quella mensola aveva ceduto di nuovo! Lei era troppo pigra per risistemarla,così lanciò un'occhiata cupa a quell'affare e,con stupore,la sua mente fu rapita nuovamente da un foglio con mille pieghe sporco di inchiostro. Lo raccolse,e dall'intestazione capì che si trattava di una lettera. La lesse molto attentamente,osservando quanto perfetta fosse la grafia dell'autore. Purtroppo non vi era un mittente,nè un destinatario,e la data e il luogo erano stati cancellati probabilmente da tempo. Secondo Valerie era la storia di un uomo,deluso dalla vita,che malediceva il suo destino a causa della morte prematura della moglie. Le parole erano marcate,intrise di rabbia,e,più la lettera continuava,più l'inchiostro macchiava il foglio. La ragazza credette che dopo aver finito quell'intensa scrittura,l'uomo si fosse ucciso in qualche modo,e,ignorando gli incitamenti dell'autore a trovare sempre il lato della vita felice che a lui era ormai invisibile,si lasciò trasportare da quello sfogo,facendosi contagiare dall'ira e dall'insoddisfazione. Sentiva delle voci confuse nella testa,gridava,graffiava,annaspava per coprirle,ma ormai avevano preso il sopravvento. Una forza dentro di lei la condusse verso la finestra,e con un urlo liberatorio precipitò.
15 Ottobre 2012.
Era una bella giornata,nonostante fosse autunno. Il sole scaldava ancora,sebbene debolmente,i dolci campi cullati dal vento. Melanie era in giardino a finire un libro assegnatole dalla professoressa di italiano. Le piaceva,il modo di scrivere dell'autore era intrigante e invogliava a leggere nonostante la trama non fosse delle migliori. Era catturata dal libro,si era immersa nella lettura e si impersonava nel protagonista. Dopo un paio d'ore era finalmente arrivata al lieto fine,ma con sua grande sorpresa,appiccicata all'ultima pagina c'era una lettera. La lesse impaziente credendo che fosse parte del romanzo. Dopo le prime parole si rese conto che non aveva a nulla a che fare con il racconto,e pensò che qualcuno doveva averla dimenticata. Cercò dei nomi,un indirizzo,qualcosa che la potesse aiutare a ritrovare il proprietario o almeno la persona che avrebbe dovuto ricevere quel messaggio,ma non c'era nessuna possibile traccia. A suo avviso la lettera parlava di un uomo che, in fin di vita, aveva ripensato alla propria vita,e aveva scritto una lettera per dare sfogo ai suoi pensieri,invitando i 'lettori' a riflettere,ad essere più ottimisti,e a cercare sempre la felicità,senza farsi accecare dalla rabbia,e dal vuoto,come aveva precedentemente fatto lui. La ragazza con un sorriso,finì la lettera,la rimise nel libro,in modo che quel messaggio fosse passato a tutti coloro che l'avrebbero preso in prestito. Da quel giorno guardò la vita in modo più colorato,cercando un sorriso anche nei momenti più tristi e bui,e donando gioia e felicità a coloro che le stavano intorno.
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il titolo spiega molto bene il tuo pensiero. brava!
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