Che cosa vuoi fare da grande? Cosa vuoi fare in futuro? Voglio,voglio,voglio,voglio…
“Faccio quello che voglio, vado dove voglio, mangio ciò che voglio, vivo dove voglio, spendo come voglio …” D’accordo nessuno lo vieta, ma sarà davvero così?
Dopo aver finito la scuola, voglio frequentare l’università e dopodiché laurearmi.
Dopo aver finito la scuola, vado a lavorare nel negozio di mio padre.
Dopo aver finito la scuola, voglio … Sempre se la finisco la scuola!
Dopo aver finito la scuola, voglio … ma non ne ho idea, cosa vuoi che dica a quindici anni?
Pianificare? Adesso?
Voglio, voglio,voglio,vorrei… Quante ansie,quante indecisioni. Siamo tutti così tentennanti quando ci viene posta una domanda che riguarda il nostro futuro?
C’è qualche barlume di sicurezza dentro di noi?Voglio, voglio, voglio… Ma non esiste! Molto meglio pensare al presente (senza troppe presunzioni, è un dato di fatto che l’erba “voglio”, non esiste)! Se non si è nemmeno terminato il secondo anno di scuola superiore, perché pensare all’incognita “futuro” fin troppo lontana? E’anche vero che il tempo “vola”, ci sembra di aver appena cominciato a scalare la montagna “Scuola Superiore”, e a un tratto, eccoci irrequieti ad affrontare il mirabolante esame di maturità. Non dico che sia sbagliato pensare al futuro, al lavoro, ai soldi, ad andare fuori di casa al più presto ecc, anzi, ma non credo nemmeno che si debba vagheggiare in maniera spropositata a proposito del nostro futuro. Nel sognarsi, immaginarsi le cose non c’è niente di male, ma anche ricordarsi che nella realtà può accadere l’imprevedibile non nuoce per niente.
E’ più che normale avere preoccupazioni ed essere timorosi, ma tutto ciò che ci insegnano genitori, parenti, professori, allenatori, di tutto questo, non dovremmo farne tesoro? Non dovremmo pensare ad assorbire il maggior numero di indicazioni, informazioni che ci vengono tramandate oggi,adesso, per avere un minimo di sicurezza, di cultura, di mentalità?
“La vera generosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente” Albert Camus, L’uomo in rivolta, 1951.
“Non penso mai al futuro. Arriva così presto.” Albert Einstein.
Non sono frasi deliziose?
In futuro: voglio fare, voglio intraprendere, voglio andarmene, voglio guadagnare, voglio,voglio,voglio,voglio… Pensarci, aspirare, non guasta, ma optiamo per costruirci un presente soddisfacente, nell’aspettativa di apprezzare un’imminente futuro per ora anonimo.
Bell'articolo Ely, però credo che sì, sia giusto "costruirci un presente soddisfacente" , ma non pensi che in Italia, nella situazione in cui siamo ora (politica e sociale) dovremmo pensare anche a dove finiremo e quindi al nostro futuro? (:
RispondiEliminaHai perfettamente ragione, ma ti faccio un esempio: un semplice ragazzo che al giorno d'oggi, studia, si applica, coltiva passioni ecc...insomma, non starebbe tentando di iniziare a proiettarsi in un improbabile(chissà) futuro proprio in Italia? Forse molti, preoccupati per la situazione, politica e sociale in cui ci troviamo ora, come hai detto, provano almeno a prepararsi per affrontare tutto questo, e lo fanno semplicemente andando avanti al meglio, nel presente. :)
RispondiEliminava bene così, determinata e positiva
RispondiEliminaSoddisfatta della tua risposta (:
RispondiElimina