Spesso i ragazzi d’oggi solo sentendo la parola “arte” mutano il loro sorriso in una smorfia, proprio come se fosse una “malattia contagiosa”, assolutamente da evitare.
E quindi come fare ad invogliarli ad appassionarsi a questa?
La mia proposta è quella di raccontar loro, oltre alle informazioni base di un’opera, anche le stranezze, le curiosità che aiuteranno ad apprezzarla.
Ad esempio, lo sapevate che Caravaggio per studiare la giusta luce dei suoi quadri, faceva dei buchi nel soffitto? Chissà quante sgridate si è preso dalla sua padrona di casa!
Inoltre a volte troviamo raffigurate varie storie molto interessanti legate alla mitologia, che ci raccontano come i nostri avi vedevano e spiegavano la realtà: il ciclo delle stagioni grazie a Demetra, la “Madre terra” che d’estate e in primavera si ricongiungeva con la figlia Persefone.
Lo sapevate invece che, in molte statue, Afrodite ha la cellulite? Per vari secoli è stata simbolo di bellezza e fertilità!
Esistono altri miti molto divertenti, i quali ci aiutano a ricordare i personaggi antichi più importanti e le loro vicende: Arianna venne piantata sull’isola di Nasso da Teseo ( da questo il detto: “piantare in asso”), Leda tradì il marito Tindaro con Zeus nei panni di cigno, il re dell’Olimpo era un vero mattacchione, amava parecchio le belle donne! E ancora il ratto delle Sabine, guidato da Romolo e i suoi “romanacci”.
Un particolare spiritoso ci aiuta a rendere l’arte e gli avvenimenti storici più gradevoli!
Visitando il palazzo imperiale di Vienna, si potrà vedere il water utilizzato dagli Asburgo.. si saranno seduti lì più spesso che sul trono?
Girovagando per Versailles si scopre che sulla testata del letto reale, veniva raffigurata la donna con la quale il regnante dormiva.. avrebbe dovuto esserci, ogni notte, un ritratto diverso?
Lo studio dei capolavori non è noioso, per questo invito i miei coetanei ad apprezzare le meraviglie che ci circondano!
spiritoso, divertente e ben scritto. una leggera variazione nel titolo...
RispondiEliminadivertentissimo,e fa ridere, sì, ma anche riflettere! grande!
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