Sviluppando questo delicato argomento mi sono resa conto che il fenomeno “bullismo” non solo sta prendendo largo piede tra gli adolescenti ma inizia a mettere le radici fin dalla scuola primaria. I perché e i per come li conosciamo a memoria sin dalla tenera età quando venivano spese ore e ore di progetti affinchè non si riscontrassero queste problematiche.
“L’aggressore è il bullo, mentre la vittima è una sorta di capro espiatorio su cui il prepotente sfoga le proprie frustrazioni dovute a cause psicologiche, culturali, sociali e familiari. Non si riconoscono atti di bullismo solamente dove vi è violenza fisica ma si mortifica la vittima soprattutto con insulti, indifferenza e attraverso l’uso della tecnologia.” Inizialmente questi soprusi venivano immaginati dai bambini come una violenza totalmente estranea dall’ambiente famigliare della scuola primaria, un qualcosa di distaccato dai loro interessi. Con il passare del tempo si sono accorti che per avere autorità sui compagni e magari dondolarsi un po’ più spesso sull’altalena sono efficaci minacce e accentuate derisioni collettive. Ci viene da pensare: “ figuriamoci se dei bambini sperimentano già il bullismo vero e proprio alla scuola elementare! Al massimo litigheranno animatamente e useranno le mani un paio di volte!”. Il problema invece emerge inizialmente proprio a questa età come testimonia lo studio indotto dall’Università Pontificia Salesiana: il 41% delle vittime del bullismo frequenta la scuola primaria mentre solo il 22% è iscritto alle medie. Chiaramente il bullismo esercitato dai ragazzi è di gran lunga più “subdolo” e persegue dei fini “leggermente” diversi. Nella fase adolescenziale sono più articolate e dettagliate le personalità coinvolte nell’aggressione e talvolta le problematiche dietro a questi comportamenti sono seri e da non sottovalutare. Dietro ad un normalissimo ragazzo si può mascherare un bullo, mentre dietro ad un bullo si può celare una persona insicura e vulnerabile. Per combattere questo spiacevole fenomeno a mio parere sarebbe efficace continuare a promuovere progetti di sensibilizzazione nelle scuole elementari, facendo capire ai bambini che gli episodi che li coinvolgono oggi, potrebbero diventare vere e proprie sopraffazioni domani.
l'argomento era il bullismo mascherato, quello strisciante, quello meno riconoscibile dall'esterno, quello che porta divisioni e esclusioni
RispondiEliminaciò che hai scritto, però, è buono