giovedì 21 aprile 2011

"Appena ho 18 anni vado a vivere da solo"

Gli adolescenti spesso dicono di voler crescere, sembra che non vedano l’ora di uscire di casa alla ricerca di quella che chiamano “libertà”.
Ma è davvero libera la vita che non comporta il convivere coi genitori?

“Certo! Posso fare quello che voglio, tornare a casa quando voglio, andare dove voglio, spendere i soldi come voglio!”

Che ragazzo ingenuo! E i soldi dove li trovi?

“Massì qualche lavoretto qua e là, guadagno di sicuro!”

Caro mio, non sei il protagonista di un film, quello che se la cava sempre, il povero-sfortunato-incompreso che scappa di casa e fa fortuna perché ha una voce melodiosa e diventa un cantante ricco e famoso, o quel bambino dall’infanzia difficile che ha un certo “sesto senso” per il cioccolato e alla fine produce tavolette Wonka e biglietti d’oro.
I nostri genitori pagano le bollette, gestiscono la casa, lavorano per darci tutto quello che possono.
Se non ci fossero loro dovremmo occuparci di tutto noi, una bella sfida, eh?
Ci vogliono così tanto bene che se potessero regalarci il mondo intero, lo farebbero senza ripensamenti.
E quindi, convinti sia la cosa migliore, ci tolgono un po’ la nostra amata “libertà”.
A volte sbagliano a non farci prendere alcune decisioni, un esempio è quello di padri e madri che obbligano i figli a studiare in un determinato liceo, o a praticare un determinato sport.
Fanno questo semplicemente per proteggerci, per paura di farci commettere i loro stessi sbagli.

Ma se sbagliando s’impara,
e imparando si cresce ,
allora sbagliando si cresce!

2 commenti:

  1. e buona crescita sia! le premesse ci sono...

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  2. Brava Ele!! Oltre all'articolo, mi è piaciuto molto il sillogismo finale!

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