lunedì 19 agosto 2013

"Yes, mum!"

"Children, don't play with children you don't know": ogni mattina le stesse parole, in tono più lamentoso che autorevole, e che la vastità della spiaggia inghiottiva e disperdeva senza eco. I due ragazzi, un maschio e una femmina, erano avvezzi a riceverla come un segno di stanco commiato che significava, in sostanza, "fate il comodo vostro e non seccate".
E ogni mattina Mike e Anna rispondevano svogliatamente: “Yes mum...”. “And don't make trouble, be careful, ok?”, “yes, mum...”
Dopo le solite raccomandazioni i due ragazzi si trovarono finalmente liberi di fare quello che gli pareva. Cominciarono subito con un bel bagno in mare per godersi la freschezza mattutina e la trasparenza dell'acqua dovuta alla bassa marea. Presero maschera, boccaglio e secchiello e andarono subito un po' più al largo per riuscire a catturare qualche granchio con cui giochicchiare un po'. L'acqua era così limpida che riuscivano a scandagliare un grosso pezzo di fondale restando fermi in un punto. Dopo aver racimolato un bel gruppo di granchietti, Mike ebbe l'idea di andare sugli scogli a fare i tuffi. Ma non sapevano che dopo gli scogli l'acqua diventava pericolosamente più fonda. Andarono fin sulla punta senza stare molto attenti a dove mettevano i piedi. Una volta arrivati cominciò la loro gara dei tuffi. Partì Anna che con il suo tuffo di testa sfiorò per un pelo la punta di un grosso scoglio sommerso. Mike a quel punto si rese conto che tuffarsi da lì era molto pericoloso, così tentò di convincere la sorella a tornare in spiaggia. Anna però era irremovibile, era troppo entusiasta. Mike allora si sedette a guardarla. Dopo una serie interminabile di tuffi e il continuo su e giù dagli scogli, qualcosa andò storto. Mentre stava di nuovo per tuffarsi Anna scivolò colpendo uno scoglio con la testa e cadde in mare. Senza pensarci un secondo Mike si lanciò per salvare la sorella che aveva perso i sensi e rischiava di affogare. Tentò di fare la respirazione bocca a bocca, ma Anna non si risvegliava. Allora decise di portarla in un posto più sicuro e più alto, dove le onde non l'avrebbero travolta, per andare a chiamare qualcuno. La appoggiò su uno scoglio abbastanza piatto e sopraelevato e corse a chiedere aiuto. Non molto lontano trovò un pescatore che stava preparando i suoi attrezzi. Gli spiegò la situazione e si precipitarono da Anna. In due riuscirono a trasportarla fino alla riva. Chiamarono l'attenzione dei bagnini, e intorno si era già formato un piccolo gruppo di curiosi. Dopo vari tentativi di rianimazione, Anna si riprese. Nel frattempo arrivarono anche mamma e papà, molto preoccupati. Mike gli andò subito incontro spiegando loro cos'era successo e scusandosi: “Sorry mum, i promise we'll not do this again...”. “Ok Mike, but next time you have to listen to me! Understand?”, “yes, mum!”. Stavolta Mike era davvero convinto. Non avrebbe più avuto idee pericolose, aveva davvero capito che doveva ascoltare la mamma. 

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