sabato 31 agosto 2013

Vivendo tra i libri.

Presto sarebbe volato via pure quello stupido febbraio e il vecchio Alex si sentiva profondamente infelice ma in modo distaccato come se la sua vita appartenesse - sensazione fin troppo tipica e cruda ne convengo - a qualcun altro.


Il vecchio Alex (che poi così vecchio non era, ma i brizzolati capelli avrebbero potuto ingannare chiunque sulla sua vera età) avrebbe voluto trovare un modo, anche il più semplice, per poter frenare lo scorrere del tempo, proprio come si frena un’auto nel bel mezzo del traffico per evitare un frontale con la motocicletta che è appena passata nonostante la rossa luce lampeggiante del semaforo ; rapido ed indolore.
Era stufo di vivere attraverso i libri, di trovare suspense ed azione solo tra le ingiallite pagine di un vecchio libro scovato in libreria.
Avrebbe voluto lui stesso poter vivere una vita ricca di colpi di scena, dove il dover andare al lavoro tutti i giorni non rappresentava un semplice dovere, ma implicava pericoli in agguato e misteri da svelare.
Al contrario invece, Alex si sentiva svuotato, come se il suo spirito di giovane avventuriero si fosse dissolto nell’aria durante una delle sue innumerevoli letture e fosse stato catturato da un libro.

Se lo sentiva dentro, sarebbe stato il perfetto protagonista di un libro; uomo normale, che vive la sua normale vita piena di normali  noie quotidiane. In un istante però, la sua vita viene stravolta da un catastrofico evento, un incidente, omicidio di cui lui è il solo testimone, un portale segreto nel bel mezzo di Londra a cui solo lui può accedere...Che sogno!

Invece, tutti i giorni Alex doveva sopportare le grida del suo capo che ormai giungevano alle sue orecchie come un grido lontano, doveva accompagnare la madre dal medico ogniqualvolta la colpisse il minimo acciacco (comprensibile data l’età avanzata) e soltanto a sera inoltrata riusciva a tornare a casa dai suoi amati libri.
Questa era la sua mortalmente noiosa ruotine, che ogni giorno era costretto a sopportare ormai da anni.

Una notte, mentre Alex se ne stava accucciato tra le calde coperte, con un libro aperto sulle ginocchia , le parole illuminate dalla fioca e rosea luce proveniente dalla abat-jour e una tazza di cioccolata stretta tra le mani, gustata a piccoli sorsi, fuori dalla sua finestra una sottile neve di fine Febbraio cadeva lenta e silenziosa, creando qua e là piccoli mucchietti bianchi sullo scuro cemento del cortile.
Il vecchio Alex, che ormai non riusciva più a concentrarsi sulla lettura, iniziò a pensare ad un vero modo per poter migliorare la sua vita.
Ed in un momento, sentì che aveva la risposta a portata di mano, che finalmente avrebbe potuto trovare una via di fuga dalle noie della vita, che avrebbe potuto riappropriarsi finalmente della propria esistenza e renderla piacevole.

Il suo amore per i libri l’avrebbe portato ovunque, il suo desiderio di vivere una vita spericolata come il protagonista di un libro avrebbe potuto davvero permetterglielo. E c’era un unico modo per riuscire a vivere una vita degna di essere vissuta: scriverne lui uno!

Poter scrivere un libro gli avrebbe regalato la vita che il vecchio Alex aveva sempre desiderato. Alex scese di gran carriera dal letto, si sedette alla scrivania e passò la notte a scrivere. L’unico compagno era il suono prodotto dai tasti della macchina da scrivere che stampavano nero su bianco i pensieri che per mesi, o addirittura per anni avevano affollato la testa di Alex.
Dopo ore finalmente andò a riposarsi, e per la prima volta, con un sorriso che gli illuminava il volto.

Aveva capito finalmente come migliorare la sua vita, come renderla finalmente propria e poterla governare e niente al mondo avrebbe potuto farlo sentire più felice. 

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