Children, don't play with children you don't know": ogni mattina le stesse parole, in tono più lamentoso che autorevole, e che la vastità della spiaggia inghiottiva e disperdeva senza eco. I due ragazzi, un maschio e una femmina, erano avvezzi a riceverla come un segno di stanco commiato che significava, in sostanza, "fate il comodo vostro e non seccate", era ovvio che i loro genitori volevano godersi quei pochi giorni di quiete dalla frenesia e il traffico di Londra.
I due ragazzi non erano fratelli e nemmeno amici. I loro genitori avevano deciso di passare le vacanze insieme. Non andavano particolarmente d'accordo tra loro, ma avevano stretto un patto: non avrebbero litigato durante le due settimane di vacanze.
Le loro giornate trascorrevano noiosamente piano, non avevano nulla da fare oltre a lunghe passeggiate e nuotate. Avrebbero tanto voluto trovare qualcuno con cui divertirsi.
Una mattina i ragazzi decisero di cercarsi degli amici con cui passare il resto della loro vacanza, trasgredendo così ai genitori. Come ogni mattina iniziarono la loro passeggiata.
Sembrava che tutti i giovani che i giorni prima popolavano la spiaggia si fossero dissolti, c'erano solo qualche coppia d' anziani signori che prendevano il sole.
Proseguendo però notarono un piccolo gruppo di ragazzi che stavano entrando in acqua; allora senza esitare anche i due li seguirono per fare conoscenza.
Inutile dire che da quel giorno trascorsero la più bella vacanza di sempre: ridevano, scherzavano, uscivano la sera e stavano sempre insieme.
Quando la vacanza finì, e i due ragazzi dovettero tornare a casa, la tristezza prese il sopravvento su di loro perché sapevano che non avrebbero mai più incontrato uno dei loro amici, ma non sapevano che l'estate successiva li avrebbero ritrovati in quella meravigliosa spiaggia pronti per un'altra splendida vacanza.
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