In mezzo ad un fitto bosco, un castello dava rifugio a
quanti la notte aveva sorpreso in viaggio: cavalieri e dame, cortei reali e
semplici viandanti. Passai per un ponte levatoio sconnesso;
esso scricchiolava sotto i miei piedi, mancava qualche pezzo
di ponte, ma io decisi di continuare. Mi misi accucciato per vedere il fosso
sotto di me: anche se era quasi notte, vedevo che esso non era limpido, ma
aveva alcune sfumature di verde e grigio; c'erano anche molti pesci che
nuotavano in superficie e alcune anatre sulla riva. Appena feci per rialzarmi, sentii
due mani spingermi da dietro e un secondo dopo, mi ritrovai bagnato fradicio.
Cercai di rimanere a galla ma una corrente mi travolse ed io persi i sensi.
5 ore dopo:
Mi faceva troppo male la testa; sentivo qualcuno parlare a
bassa voce, qualcuno canticchiare... Aprii
lentamente gli occhi e sopra di me vidi un grosso lampadario appeso ad un
alto soffitto tutto affrescato. «Allora è vivo». Quella voce proveniva dall'uomo di fianco a
me; mi sentii ancora tutto bagnato, ma una coperta mi ricopriva tutto il
corpo, eccetto i piedi. «Come sta, si sente bene?». «Sì... penso di sì... mi fa
molto male la testa... Ma cosa mi è successo?» . Mi sentivo frastornato e
infreddolito e in più non avevo la minima idea di dove mi trovavo. Con il
passare dei minuti, cominciai a vedere con più chiarezza chi e cosa mi stava
circondando. Ero sdraiato per terra in
un immenso salone pieno di donne e uomini con vestiti sfarzosi di tutti i
colori; alcune donne si avvicinarono e parlottarono tra di loro. Altre invece
continuavano a danzare un lento. «É caduto nel fosso, questa notte. Abbiamo
sentito delle grida e siamo venuti in suo soccorso... Adesso sta meglio?»,
disse ancora l'uomo accanto me. Aveva la barba bianca molto lunga e due grossi
baffi grigi. «Si, mi ero avvicinato al fosso... Forse troppo. Ma mentre mi
rialzavo, ho sentito qualcuno spingermi da dietro e sono caduto. Ma è molto
strano, perché non avevo sentito nessuno alla mie spalle e il ponte
scricchiolava molto quando sono passato
io. E’ strano che non abbia sentito niente». Tutti mi guardarono come per dire:
"Che cavolo dice questo qua??". Il signore anziano parlò per primo:
«Mi scusi, ma noi siamo arrivati poco dopo la sua caduta, appena lei ha
cominciato ad urlare. Avremmo visto di sicuro il suo aggressore... Non crede?».
«Guardi che qui attorno siamo tutta gente per bene, ci fidiamo l'uno dell'altro
, quindi nessuno farebbe una cosa del genere». Questa volta a parlare fu una
signora abbastanza giovane, con un vestito blu scuro. «Non so davvero cosa dirvi» ripresi «ma di
una cosa sono convinto: che non sono caduto nel fosso da solo». «Ma no è impossibile.....» «Basta!» Gridò l'anziano. «Forse il nostro
forestiero ha ragione. Ma ora ha bisogno di riposare. Durante la sua convalescenza noi cercheremo altri
indizi.»
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