Per colpa del lavoro di papà, era circa un anno che non tornavo nel mio paesino sperduto nella campagna. Quel paese che mi aveva visto crescere e che ho sempre odiato.
Ma oggi ci sarei ritornata, avrei rivisto i miei amici e tutti i posti a cui ero legata.
Appena arrivata a Gussola, rividi la mia vecchia casa, si trovava in un vicolo sperduto pieno di ghiaia, ricordo ancora le sere d'estate, quando salutavo il mio amico Andrea appena prima dell'inizio stradina buia, per poi correre come una matta fino a casa per la paura di vedere qualcuno sbucare fuori da una siepe e inseguirmi. Abitavo nella stessa via dei miei migliori amici, quindi anche se andavamo in scuole di paesi diversi, passavamo quasi tutti i pomeriggi insieme. Guardavamo film, ci improvvisavamo cuochi, parrucchieri o attori, trasformavamo le camere da letto in discoteche, insomma sapevamo come divertirci. Quando il tempo lo permetteva andavamo alla chiesetta, una chiesa che io e Selene, la mia migliore amica, consideravamo il "nostro rifugio", facevamo giri spericolati sull'argine in bici, e molte erano le sere in cui ci sdraiavamo sull'asfalto ad osservare le stelle. Il piazzale della chiesa era un luogo di ritrovo per la mia compagnia ed era anche il posto in cui la maggior parte delle volte, all'insaputa dei miei genitori, salivo sulla moto del mio ex ragazzo, per fare un bel giretto a tutta velocità. Mi divertivo un mondo.
C'erano anche i giardini, qui i ragazzi fanno tutto ciò che non possono fare in presenza dei loro genitori, senza venir mai scoperti.
mi manca uscire coi miei amici, mi manca il nostro amato argine, mi manca la chiesetta, mi manca vedere i campi...
Mi manca il mio schifoso paese sperduto nella pianura Padana.
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