mercoledì 28 agosto 2013

Sicily

Presto sarebbe volato via pure quello stupido febbraio e il vecchio Alex si sentiva profondamente infelice ma in modo distaccato come se la sua vita appartenesse -sensazione fin troppo tipica e cruda ne convengo- a qualcun altro...

da due mesi si trovava in quella cella, perso casa e lavoro, Alex iniziò a rubare cibo nei supermercati. Lui era sempre stato un uomo buono, serio di ottima compagnia. Nell'ultimo periodo aveva iniziato a bere, e pian piano tutto il suo mondo si accartocciò. Un solo amico gli era rimasto Dan. Ed era propio da lui che dipendeva la vita di Alex, solo lui avrebbe potuto pagare la cauzione e dargli per qualche mese un posto in cui vivere. Alex odiava Los Angeles, da piccolo si trasferì li con la sua famiglia. Erano siciliani. Quanto gli mancava la Sicilia. A sessant'anni era rimasto solo, completamente con la morte della sorella. Era da un po'che pensava di tornarci. Uscito dalla cella, Alex ringraziò Dan e discuterono riguardo "ritorno in Sicilia, se mi dai i soldi". Il povero Dan, si faceva in quattro per l'amico. Però una prospettiva di vita senza un amico ubriacone che spilla soldi era piuttosto piacevole. Così dopo circa tre mesi, Alex partì in aereo, per la Sicilia. Un viaggio lungo fu. Scese all'aereo porto di Trapani. Non sapeva dove andare, in realtà non aveva dove andare. Il calore lo avvolse. Dan, il caro Dan, aveva procurato all'amico qualche soldo in più. Abbastanza per circa due/tre mesi. Doveva cercare un lavoro, il suo italiano era precario, ma sufficente per quello che gli serviva. Avendo sessant'anni suonati, Alex, non trovò facilmente un lavoro. Fortunatamente però trovò il padrone di un lido spilorcio che prese subito l'occasione e assunse Alex, in quanto parlava bene americano, e li di americani c'era pieno. Veniva pagato 300 euro al mese, per pulire i bagni, la spiaggia e fare servizio bar. Inoltre il generoso padrone gli offrì a costo zero un monolocale all'interno del lido, vicino alle cabine in cambio di fare controllare la spiaggia anche di notte. Alex accettò, infondo gli pagava anche le bollette il signor "sono buono, baciami le mani". Amava la Sicilia, come non mai. Sapeva di dover tornare, qualcosa glielo aveva suggerito. La vita nel monolocale per lui era un lusso, perse persino il vizio di bere. La sera sonnecchiava attento ai rumori che lo circondavano. Il mare lo cullava dolcemente. 

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