giovedì 22 agosto 2013

Alla ricerca della vita

A vederla luccicare tra le colline sulla stradina di campagna, la giardinetta rossa piena zeppa di bambini - bambine, nella fattispecie - sembrava venir fuori da una di quelle scene di famiglie felici che, appena possono, i pubblicitari infilano nei loro filmati.

Invece era il giardino di quelle case famiglia che non avevano nulla di felice: durante la seconda guerra mondiale erano state costruite per ospitare tutti quei bambini che non avevano più famiglia. Loro, la triste realtà, l'avevano subita sulla pelle, come un taglio profondo e netto. Molti erano dovuti crescere in fretta, lasciando i loro giocattoli tra le rovine abbandonate di città che in passato erano state rumorose e piene di vita. Ora, invece, erano state davestate e distrutte dalla crudeltà degli uomini. 
Due sorelle, Maria e Rosa, erano intenzionate a scappare da quel luogo, dove venivano maltrattate e costrette a lavorare per avere in cambio qualcosa somigliante a un pasto composto da una minestrina e, al massimo, nei giorni di festa un pezzo di pane. Da tempo progettevano una via di fuga. Era ormai la seconda volta che tentavano di scappare, ma senza riuscirci. La terza volta sapevano essere quella buona. Avevano già preparato provviste, sgattaiolando in cucina per rubare qualche pezzo di pane, senza farsi mai cogliere in flagrante. Nel cuore della notte, quando anche l'ultima luce si era spenta, si diressero verso la porta d'ingresso e di soppiatto uscirono dalla struttura. La città era vicina, massimo 15 minuti, se si attraversava il bosco. Quella immensa e fitta radura, talmente paurosa da far pensare alle bambine che, forse, non fosse stata una buona idea scappare di notte. Il buio sovrastava tutto, il fiume lì vicino che durante il giorno splendeva e luccicava alla luce del sole, ora era scuro,cupo e nessuna forma di vita sembrava popolarlo, doverlo attraversare metteva inquietudine a Maria, la più piccola delle due, che aveva paura un po' di tutto e non solo di quel fiume. Un passo dopo l'altro, stando attente a non scivolare, attraversavano il torrente. Quando la più piccola, con passo tremolante, appoggiò il piede su un sasso  talmente viscido da farla scivolare. Maria fu spinta via, trasportata dalla corrente. Rosa cercò di salvarla, in vano chiamò aiuto. L'unica persona che l'amava era morta, l'unica cosa che poteva fare era scappare, andare in città, per vivere per entrambe.

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