martedì 6 agosto 2013

la lettera

  1. Il mio disgraziato fratello ha sempre avuto tante pretese nella vita, e da piccolo non mi lasciava mai in pace a volermi raccontare tutte le sue storie e sogni di ragazzo. Io non sapevo neanche di cosa parlasse, ma per calmarlo facevo quella funzione di ascoltare i suoi discorsi e applaudirlo, in quanto ero il fratello minore.     Adesso che sono passati venticinque anni dall'ultima volta che l'ho incontrato, mi rendo conto di quanto mi manchino quelle sue fantasie, anche se ormai lui sembra aver dimenticato tutto quello che si aspettava dalla sua vita. Dopo essersi diplomato è sparito nel nulla, inutile le ricerche dei nostri genitori. Dopo sette anni ha fatto la sua ricomparsa, vantandosi dei successi della sua vita, per poi scomparire nuovamente, tornare e andarsene. E' stato così per parecchi anni, ma mai per così tanto tempo. Adesso, tengo in mano una sua lettera, anzi, il suo testamento, in cui lascia tutto a me. Scrive inoltre che ha vissuto per avere tutto quello che sognava, ma senza nessuno con cui condividerlo, nemmeno noi, la sua famiglia.

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