sabato 31 agosto 2013

Il Signore del Bosco

In mezzo a un fitto bosco, un castello dava rifugio a quanti la notte aveva sorpreso in viaggio: cavalieri e dame, cortei reali e semplici viandanti.
Passai per un ponte levatoio sconnesso… e mi ritrovai in un ampio androne illuminato fiocamente dalle torce incastrate nei muri; di fronte a me si trovava un enorme portone di legno rinforzato piantonato da due guardie in armatura che reggevano due spadoni dall'aria poco ospitale.
Rimasi sorpreso perché avevo sempre sentito millantare, dai viaggiatori incalliti che militavano spesso all'osteria, la stravagante ospitalità che Il Signore del Bosco amava offrire ad ogni tipo di viandante che si avventurasse nei pressi del suo castello.
Cominciavo a pensa di essere capitato nel posto sbagliato quando le due sentinelle, quasi a voler smentire i miei pensieri, si scostarono rivelando una porticina che si aprì con uno scatto della serratura facendo fuoriuscire un ometto panciuto che mi fece segno di raggiungerlo.
Non appena la porta si chiuse alle nostre spalle l'uomo partì con quello che era, a tutti gli effetti, u discorso di benvenuto:
“Sono lieta di accogliervi nella dimora del Signore del Bosco messsere; qui vi saranno offerti ristoro e riposo per tutto il tempo che vi sarà necessario, ma soprattutto verrà conservata la più completa discrezione sulla vostra identità e sui motivi che vi hanno messo in viaggio. Il mio nome è Lorien e, per questa sera, sono incaricato di accompagnarvi ad un alloggio.”
Piacevolmente sorpreso da tanta professionale cortesia mi sentii in dovere di replicare nel miglior modo possibile:
“Sono onorato di poter essere ospitato da un così nobile signore qual'è il vostro padrone, Lorien e ti sarei grato se potessi porgergli i miei più distinti ringraziamenti.”
L' ometto annuì sorridendo e mi lasciò davanti ad una porta scusandosi per il fatto che avrei dovuto condividere l'alloggio con un'altra persona data la grande affluenza di viaggiatori degli ultimi tempi.
Nel breve tragitto che avevo affrontato all'interno del castello avevo constatato che il famigerato Signore del Bosco era davvero così bizzarro come veniva descritto: infatti le pareti erano state dipinte di un acceso arancione, le statue del giardino interno rappresentavano degli enormi fiori in marmo, mentre gli angoli dei corridoi erano ornati da variopinti cesti di frutta fresca.
Dopo che Lorien si fu congedato decisi di entrare nel mio temporaneo alloggio, curioso di conoscere chi mi era capitato come coinquilino.
Spalancai la pota e mi trovai in una stanza di media grandezza arredata in modo spartano ma con gusto insospettabile vista la stravaganza del proprietario, su uno dei due letti stava seduto un vecchio barboso che mi fissava con curiosità. Gli sorrisi di rimando e, dopo aver appoggiato il mio modesto bagaglio sul letto che mi spettava, mi presentai:
“Sono Jean, un viaggiatore alla ricerca di riposo, come voi del resto, posso avere l'onore di sapere il vostro nome?”
“L'onore è mio Jean, puoi chiamarmi Ross e, ti prego, dammi del tu; non sono ancora così vecchio come sembra.”
L'uomo aveva parlato con una voce profonda che ispirava un senso di tranquillità.
Non avendo niente con cui ribattere, sorrisi nuovamente per poi continuare a controllare il mio bagaglio.
Ce ne stavamo in silenzia da una decina di minuti quando, preso dalla curiosità, mi rivolsi all'uomo con una domanda che tutti i i viaggiatori si ponevano, ma che nessuno aveva mai il coraggio di esprimere ad alta voce:
“Ross, chi è davvero il Signore del Bosco? Tutti parlano di lui, non c'è bambino che non l'abbia sentito nominare... ma nessuno sembra averlo mia visto.”
ricevetti in risposta uno sguardo sgranato, Ross era quasi incredulo.
Ero convinto che non avrei più ricevuto risposta quando parlò:
“Seri la prima persona che incontro che ha l'ardire di fare questa domanda, ebbene chiedi alla persona giusta.
Il Signore del Bosco non è né un principe né un nobile, è solo un uomo dalla fantasia bizzarra e dal gran cuore che ha avuto la fortuna di ricevere in dono questo castello; non ti dirò come, è una storia tropo lunga e complicata... però ha costruito un alone di mistero intorno a sé per allontanare i curiosi; si dice che, ogni tanto, faccia visita ai viaggiatori che ospita nel suo castello per tenersi aggiornato sulle novità del mondo. Tanti l'hanno visto e ci hanno conversato, solo che nessuno di loro è mai stato in grado di riconoscerlo.”
Rimasi colpito dalla risposta, da come ne parlava sembrava quasi che lo conoscesse...
“Tu l'hai mai visto?”
“Oh si, molte volte.”
Detto ciò si alzò dal letto e usci dalla stanza sorridendo.
Non lo rividi mai più, e sono anni dopo capii che anche io ero stato cieco come tutti gli altri prima di me.

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