lunedì 19 agosto 2013

Un tempo incompreso

La notte del trenta agosto 2039 un'ondata di caldo eccezionale soffocava gli Stati Uniti.
Il termometro a New York segnò quarantadue gradi; a mezzanotte tutte le docce della città emisero un ululato di agonia, e il rantolo delle tubature annunciò che l'erogazione di acqua era sospesa fino alle otto di mattina. Mark se ne stava nel letto, ancora mezzo addormentato e strizzava in continuazione gli occhi come un vampiro,accecato dalla forte luce del sole. Viveva da solo. Non amava starsene in compagnia con la gente. Era come un lupo solitario. Sempre prigioniero delle mura di casa sua che,in quell’ultimo periodo, pareva essersi trasformata in un deserto su misura. Gocce di sudore rigavano la delicata fronte di Mark,senza forze per riuscire ad alzarsi da quel maledetto letto. “Il caldo affatica e rende tutti più acidi del normale”. Questa era la solita frase che Mark borbottava sempre fra sé e sé. Una volta alzato dal letto, eccolo precipitarsi al lavandino del bagno,nella speranza che qualche piccola goccia d’acqua potesse scendere da quel tubo argenteo,ma nulla. Il vuoto più totale. Brontolii infiniti in quella calda mattinata a New York. I raggi del sole picchiettavano impazienti i bollenti vetri della finestra. Una fredda tazza di caffè per cominciare la giornata e via che si va al lavoro,anche se era veramente difficile concentrarsi con quel torrido caldo. Mark uscì con canottiera,infradito e braghe da bagno. Pareva andasse in spiaggia quel maledetto giorno di sole,ma la tremenda temperatura non gli dava scelta e lo metteva alla prova. Arrivato in ufficio si trovò davanti ad una situazione a dir poco incoerente. Davanti alla porta della palazzina in cui lavorava, vi era attaccato con dello scotch un grande pezzo di carta stracciata:

“Il caldo ha messo in contro circuito completamente tutta la corrente,i computer ed i telefoni non si possono usare,niente lavoro finché questo caldo non cessa: vi contatteremo al più presto, per ora state nelle vostre case e cercate di non accaldarvi troppo,seppur cosa impossibile. Cordiali saluti dal capo Clinck.”

E quindi a Mark non restava altro che ritornarsene a casa,senza corrente,senza acqua,senza nulla per resistere a quel caldo assurdo che incombeva nei giorni dal 30 agosto 2039  nella cittadina di New York.



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