domenica 30 dicembre 2012

Punti di vista

Avrete sentito questa storia miliardi di volte, ovviamente sempre dal punto di vista che mi dipinge come un mostro crudele e senza scrupolo. Adesso ascolterete anche la mia versione dei fatti che attenua, anche se son di molto, la mia colpa.
Chi sono io? Il lupo di Cappuccetto Rosso. Tanto tempo fa vivevo in un bellissimo bosco , ero giovane e in vigore' avrei voluto godere delle gioie che la mia vita di lupo offriva ero peró costretto ad un'esistenza braccata: ero perennemente in fuga dai cacciarori che bramavano di uccidiremi anche se mai avevo sfiorato una lora bestia cibandomidi esclusivamente di selvaggina. Quello sventurato giorno in.cui Cappuccetto Rosso si mose in cammino per raggiungere la nonna io non mangiavo da settimanea causa di malattie diffuse tra gli amimali. La bimba mi vide in quello stato penoso e con fanciullesca ingenuitá mi diede del pane per sfamarmi mentre mi raccontava della povera nonnina malata. Il cibo aveva risvegliato i miei piú p rondi istinti aniamleschi sognavo di sentire il sapore della carne ma la mia aviditá mi indusse a formulare un piano, sevo ammetterlo, davvero astuto. Indussi la povera Cappuccetto Rosso a prendere la srada più lunga i modo che io potessi arrivare prima di lei e mangiare la nonna. Da qui in poi direi che gli uomini hanno romanzato abbastanza la fiaba con tutta la parte dwi sassi nello stomaco. In realtá io arrivai solamente di fronte alla casa della nonna perché i cacciatori mi colpirono: ero a terra immobile e agonizzante quando uno del.cacciatori mi venne vicino con un coltellaccio in mano; mi guardó negli occchi. Non auguro a nessuno di provare quella paura assurda che ti prende quando capisci cge la tua vita dipende solo e soltanto dalla volontá umana. Il cielo sembrava una rete piena di pesci tanto era nuvolso, il vento faceva sbattere le finestre deaal casa della nonna; io capii che non potevo arrendermi cosí e lottai, lottai con tutte le mie forze contro quella volontá che sembrava cosí invincibile. Mi rialzai a fatica e mi rifugiai nel bosco proprio mentre Cappuccetto Rosso raggiungeva saltellando la casetta della nonna.

2 commenti:

  1. ti perdono gli errori perchè so che l'hai scritto col cell.
    il racconto è molto gradevole, brava!

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.