sabato 29 dicembre 2012

ACCIDENTI,AVEVO FAME!

Mi pare di ricordare che quel giorno fosse in ottobre, sì doveva essere in ottobre … faceva veramente freddo e anche se avevo quantità industriali di pelliccia addosso, tremavo!
Ma tremavo non solo per il freddo,tremavo anche  per la fame. Le creature del bosco,in quei tempi, erano già quasi tutte in letargo e io non avevo assolutamente niente da mettere sotto i denti. Mi potevo accontentare solo di qualche piccolo roditore ferito, nient’altro. Avevo fame,freddo,volevo mangiare a più non posso fino a scoppiare.  Volevo carne, ma non una carne qualsiasi …  carne umana! Il problema era che di umani, nella mia cupa foresta,non ce n’erano e,tanto meno, non passavano mai a trovarmi. Che scortesi! Avrei potuto invitarli ad uno dei miei succulenti banchetti. Mai rifiutare un mio invito. Mentre mi concentravo sul freddo che avevo addosso e sulla fame che persisteva e non se ne voleva andare, sentii scricchiolare dei bastoncini. 

Di colpo alzai il muso cercando di fiutare meglio. Era un’umana. Ero esaltato dall’idea di metterle subito le zampe addosso e attaccarla di scatto, ma appena sbucò fuori, mi accorsi che era magra troppo magra e portava un cestino con dentro del cibo,era vestita in un modo molto ambiguo. Indossava un cappuccio rosso con tanto di mantello, beh …  a mio parere era veramente ridicola. Ma quel cestino … di sicuro lo stava portando a qualcuno e quel qualcuno poteva essere un pasto più sostanzioso per me! La bambina non avrebbe di certo placato la mia terribile fame,insomma, era uno stecchino! Mi sarei potuto solo pulirmi le zanne con una creatura così minuta. Mi decisi, sbucai fuori dal cespuglio,la raggiunsi quatto quatto e le dissi: “Ciao piccolina, dove stai andando?” , lei con voce acuta mi rispose: “ Ehm … ciao … io sto andando dalla mia nonnina, le sto portando questo cesto è molto malata e le volevo fare una visita”. A quel punto le chiesi: “ Senti piccina, non è che posso accompagnarti? Sai,è pericoloso aggirarsi per questa tetra foresta sola soletta!” e l’umana che mi stava già sui nervi rispose: “ Beh,la mamma dice che non posso parlare con gli sconosciuti, e tanto meno con quelli pelosi, quelli con le zanne che a momenti arrivano ai piedi, quelli che puzzano in modo incredibile!”.

Odiavo quella bambina! Se aveva già un carattere così disgustoso … chissà il suo sapore! Offeso mi annusai e mi accorsi di non puzzare per niente! Mi aveva stancato,così per vendetta sia per avermi offeso, sia per aver rifiutato il mio invito di accompagnarla mi misi dietro di lei senza farmi vedere o sentire e cominciai a seguirla pian piano. Arrivati alla casa della nonna diedi una zampata al cestino facendo cadere tutto il cibo, lei urlò: “Maledetto vento!”… era una bambina piuttosto stordita. Mentre lei era intenta a raccogliere i dolciumi e rimetterli a posto, io entrai nel retro della casa di questa nonna. Era grassa,succulenta come poche, era mia! Lei cominciò a urlare e io per zittirla la inghiottì. Quanto era buona! Accidenti, mi ero completamente dimenticato dell’impicciona! Vidi che la peste entrò e vedendomi si mise  a sbraitare e a gridare come una pazza. Per levarmela dai piedi  la ingoiai. Mi ero promesso di non mangiarla.

C... quanto faceva schifo! Scusate l’espressione ,ma era proprio disgustosa!! Sentii un certo bruciore allo stomaco. Oddio ... ebbene sì la vomitai. Ma non solo lei, pure la nonna. Scappai a gambe levate prima che loro si riprendessero. Tornai nella mia tana nel bosco. Ero triste, avevo ancora fame. Ad un tratto vidi un uomo, alto, di media taglia, aveva un fucile,era un cacciatore. Avevo troppa fame ed  ero fuori di me, mi avvicinai e me lo mangiai in un sol boccone fucile compreso. Non mi pentii e, voi tutti, fate bene a chiamarmi il “lupo cattivo “ perché lo sono. I lupi non sono buoni, i lupi hanno fame, i lupi devono mangiare carne, soprattutto quella umana.

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