Era un comune giorno di primavera. Io me ne stavo quatto quatto sotto un cespuglio vicino alla mia tana, quando d'un tratto sentii delle voci provenire dalla casetta poco distante da me.
Allora, piano piano, mi avvicinai alla piccola finestra della casa, e cominciai a sbirciare; "Tesoro, puoi scendere un minuto per favore?", disse una signora non tanto alta che stava preparando deliziose leccornie; pensai subito che quella signora fosse una mamma. Qualche secondo dopo, dalle scale, scese una graziosa bambina, tutta vestita di rosso con le guanciotte rotonde: "Eccomi mamma! Cosa c'é?" disse lei. "Potresti portare queste cose a casa della nonna?" Rispose la donna. Piena di felicità, la bambina rispose: "Certo mi preparo e vado subito". "Mi raccomando, però" soggiunse la mamma, "non fermarti a parlare con nessuno, non prendere nessuna scorciatoia e se hai paura, urla forte che io verrò subito da te!". "Ok mamma! Stai tranquilla!" e uscii di casa. Stavo per andarmene, quando mi venne in mente un'idea eccezionale: perché accontentarsi delle solite carcasse di animali o cose del genere, quando ho davanti un cestino pieno di cose buone da mangiare e una bambina cosí tenera, da mangiare in un sol boccone? Mi misi subito in marcia e raggiunsi la bambina; la vidi che stava raccogliendo dei bellissimi fiori bianchi e rosa e cosí mi avvicinai: "Buongiorno, piccola! Dove te ne vai da sola in una foresta?" dissi io. Appena mi vide fece due passi indietro e con voce tremolante mi disse: "Sto andando dalla mia nonna per portarle qualcosa da mangiare, e....e... le stavo raccogliendo dei fiori....". "Ma che brava bimba che sei... E sí, sono proprio belli quei fiori, e alla tua nonna piaceranno di sicuro! Vuoi che ti accompagni da lei?" aggiunsi io. "No, no la mia mamma dice che non posso parlare con le persone che... Che non conosco..." Rispose lei. "Va bene, dai sempre ascolto alla tua mammina, mi raccomando!" Sghignazzai io e la bambina dal vestito rosso, riprese il suo cammino. "Come faccio a perdermi queste bontà... La bambina cosí morbida... E il cestino...mmm che bontà!!! E poi c'é anche la nonna... Beh, non sarà un granché... Tutte ossa... Ma mi accontenterò!" Pensai io e mi misi a seguire la bambina; ovviamente, dopo qualche metro, l'avevo già superata e pensai: "Sono velocissimo a correre... Dovrei fare la maratona di New York... O forse, andare ai mondiali... Chissà!" Dopo circa mezzora, arrivai alla casa della nonna, entrai e me la mangiai in un sol boccone...."Mmmmm... Non é male... Forse dovevo metterci un po' di sale..." Stavo per finire di mettermi la lurida camicia da notte della nonna, quando vidi dalla finestra la bambina; veloce come un lampo, mi misi sotto le coperte e aspettai il suo arrivo. "Toc toc. Nonna sono io, posso aprire?" Disse la fanciulla; "Oh tesoro, vieni vieni, sono molto felice di rivederti!" Risposi io. Quando la bambina entrò, spalancò i suoi grandi occhi verdi e mi disse: "Nonna, ma che occhi grandi che hai!?!". "É per vederti meglio, bambina mia!" Dissi io. Ma lei continuò: "Nonna, ma che naso grande che hai!?!"."É per annusarti meglio, tesoro". "Nonna, ma che orecchie grandi che hai!?!". "É per ascoltarti meglio!" Aggiunsi di nuovo io. "Nonna, ma che bocca grande che hai!?!". "É per mangiarti meglio". Subito la bambina si mise ad urlare ma io ero piú veloce di lei, e dopo essermi mangiato tutto quello che c'era nel cestino, mangiai anche lei. Ma feci il piú grande errore della mia vita: mi ero completamente dimenticato che da qualche settimana, nella foresta c'era un potente cacciatore, cosicché, quando stavo per finire il mio spuntino, lui piombò in casa e con un colpo di fucile, mi colpí al petto e per me, non ci fu piú nessuna speranza!
a me è piaciuto. Povero lupo...
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