venerdì 28 dicembre 2012

Il lupo ed il suo eterno sonno.

Era una rigida giornata d'inverno,in dicembre,se non ricordo male. Mi ero appena risvegliato da un lunga dormita,intrapresa nella speranza di dimenticare almeno per qualche ora quel tremendo languorino che mi assaliva. Da diversi giorni non toccavo cibo,il bosco era silenzioso e vuoto,come colto da un profondo sonno collettivo. In effetti molti degli animali di cui mi cibavo erano già in un calmo letargo,da cui si sarebbero svegliati solo alcuni mesi più tardi. Non resistevo più,avevo bisogno di carne,carne fresca.
Mentre la mia mente sognava carni tenere,e gustose facendomi venire l'acquolina in bocca,sentii una voce che canticchiava canzoni tradizionali. Seguendo quel flebile suono,intravidi una sagoma sfocata,di colore rosso vivo. Rosso,certo,come il sangue caldo di cui avevo bisogno. Avanzava verso di me a piccoli saltelli,come se stesse ballando. Finalmente riuscii a vederla. Era una ragazzina molto buffa,con un viso particolarmente paffuto,e la carnagione chiara di chi abita il freddo nord. Gli occhi erano penetranti,sembravano ghiaccio,nonostante quell'espressione puerile svelasse una certa ingenuità e felicità. Ciò che subito catturò la mia attenzione fu la sua tenera carne. Proprio ciò di cui avevo bisogno. Noi lupi sappiamo essere creature spietate con le nostre prede,specialmente se siamo affamati,ed io non ero certo da meno. Ma non potevo assolutamente permettermi di rincorrere per l'intero bosco quella ragazzina,che,data la giovane età,aveva certamente più fiato ed energia di me! Dovevo aguzzare il mio ingegno,e dovevo farlo velocemente,poiché la bambina non mi scappasse. Ormai mi avevo quasi raggiunto. Uscii allo scoperto,e fingendomi amichevole e sopprimendo nuovamente la fame,mi approcciai a lei,cercando di non spaventarla. 
'Canti molto bene,piccola,qual è il tuo nome?'
 La bambina mi guardò e sorrise:
'Mi chiamo Cappuccetto Rosso'.
 Perfetto,era così ingenua che non sospettava nulla. 
'Giusto,dev'essere quello il motivo di questa stupenda mantellina. Chi te l'ha regalata?' chiesi fingendomi interessato. 
'Me l'ha fatta mia nonna. Ora però sta molto male,e devo andare a casa sua,a portarle queste prelibatezze che ha cucinato la mamma' rispose. 
'Sei proprio una brava bambina,e dimmi,cara,dove abita la povera ammalata?' osai. 
'La nonna abita dall'altra parte del bosco,sopra la collina' esclamò sorridente. 
'Oh,ma è molto lontano!non riuscirai ad arrivarci prima di domani. O almeno..se non usi una scorciatoia' azzardai. 
'C'è una scorciatoia?' chiese stupita. 
'certamente! io conosco perfettamente il bosco,potrei aiutarti se me lo chiedessi' dissi deciso. 
'Per favore,potresti indicarmi la via?' sussurrò. 
'devi seguire quegli alberi,e,una volta arrivata alla fine del bosco,attraversare la collina dal lato opposto.Non puoi sbagliarti,la strada è tutta dritta' dissi facendo l'occhiolino come segno di finta amicizia. 
'ti ringrazio,per ricambiare il favore ti do una delle mie focacce!'esclamò. 
'non serve,bambina,ci rivedremo. A presto' e sparii nella foresta scura. Seguii Cappuccetto Rosso per una mezz'ora,dopodiché mi rifeci vivo,come promesso. 
'Ciao Cappuccetto Rosso' esordii. 
'Buongiorno Lupo' rispose. 
'Guarda che bei fiori che ci sono qui,e senti come profumano! Potresti fare un regalo alla tua nonnina,ne sarebbe felice. Perché non ne raccogli un po'?' dissi. Avevo bisogno di più tempo. Dovevo arrivare prima di lei dalla nonna. 
'è un'ottima idea! ne sarà contentissima! ti ringrazio,davvero!'sorrise felice. Me ne andai nuovamente,puntando dritto alla casa della vecchia. Ero talmente affamato che attraversai la collina in un baleno. Mi precipitai in casa,senza curarmi di bussare e appena vidi la nonna,la divorai. Quel corpo vecchio,era davvero troppo poco per il mio stomaco. E poi la bambina era uno spuntino alquanto succulento,a cui non potevo rinunciare. Così indossai la vestaglia della nonna,ed attesi l'arrivo della piccola. Ella non tardò,e poco dopo,al calar della sera,sentii bussare alla porta.
'Chi è?' chiesi addolcendo la mia voce rauca.
 'Sono Cappuccetto Rosso' disse la mia prossima preda. 
'Entra pure,cara' risposi dolcemente. Non appena la bimba entrò notò che qualcosa non andava. 
'Nonna,non ti ricordavo così brutta! Hai degli occhi enormi' disse stupita la bambina.
'Per osservare la tua infinita bellezza' risposi poeticamente.
'E le tue orecchie..sono così grandi!' sussurrò spaventata. 
'Per godere della tua melodiosa voce' continuai. 
'E la tua bocca..è gigantesca!'urlò ormai in preda al panico. 
'Per gustare meglio il sapore della tua carne!' dissi con la mia voce rauca. La divorai in un sol boccone,era davvero tenerissima. Non ricordavo una carne così buona,si scioglieva in bocca. Ora ero veramente sazio,e,appesantito da tutto quel cibo,mi assopii. Quando mi svegliai sentii una sensazione di estrema pesantezza. Tentai di alzarmi,ma qualcosa mi bloccava. Caddi del letto,e,pesante com'ero,mi addormentai per sempre,nella casetta sulla collina,mentre vidi la bambina tornare a casa sorridente come mai era stata tenendo per mano la nonna,e un cacciatore.

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