sabato 29 dicembre 2012

Alfred il lupo vegetariano

Era ormai da giorni che non mangiavo,se ero ancora vivo era grazie alle bacche, non ci posso credere, ero diventato un lupo vegetariano, se i miei fratelli fossero venuti a saperlo non avrebbero più finito di deridermi.
Era proprio vero, stavo invecchiando, non riuscivo più a cacciare nemmeno uno scoiattolo, ma cosa ci potevo fare?
Un giorno mentre ero nel mio solito prato per raccogliere nocciole e bacche di cui nutrirmi, qualcosa catturò la mia attenzione. C’era qualcosa di rosso che si muoveva fra i fiori. Mi avvicinai di più, era una bambina!
Finalmente avevo trovato la mia preda, ma dovevo giocare d’astuzia, così finsi un incontro puramente casuale con quella creatura.
Le chiesi gentilmente se si era persa e lei mi rispose che stava andando da sua nonna malata. A quelle parole mi sentii vibrare la coda di eccitazione, due in colpo solo pensai.
Mi offrii di accompagnarla fino dalla nonna, ma non potevo entrare nella casetta insieme a lei, non sarei riuscito a mangiarle tutte e due contemporaneamente, così arrivati ad un bivio proposi una gara. Le dissi che io avrei preso la strada più lunga.
Quella fame mi aveva dato una forza che pensavo di aver perso da tempo, corsi a perdifiato fino alla casetta e bussai. Mi finsi Cappuccetto rosso, e quella vecchia ingenua mi lasciò entrare, la mangiai in un sol boccone, mi infilai i suoi vestiti e corsi a nascondermi nel suo letto.
Quando arrivò Cappuccetto mi finsi la nonna e lei non mi riconobbe, dentro di me stavo ridendo della stupidità dell’essere umano.
Mi fece delle domande a proposito dei miei occhi e delle mie orecchie, aveva notato qualcosa di insolito. Appena mi chiese come mai avevo la bocca così grande risposi alzandomi dal letto: “Per mangiarti meglio!” e così feci.
Ero così soddisfatto della mia intelligenza, e non avevo più fame! Ma tutto quel mangiare mi fece sentire terribilmente stanco così mi addormentai nel letto della nonna.
Dormivo così profondamente che non mi accorsi che nel frattempo era entrato qualcun altro. Quando mi svegliai ero in una grotta, mi stupii così tanto di vedere mio fratello che in un primo momento pensai che fosse ancora un sogno.
“Quanto sei stupido, ” mi disse, “anche se non trovi carne da mangiare non significa che devi mangiare i sassi”.
Non capivo cosa intendesse, mi guardai la pancia e vidi una cucitura che mi partiva dall’ombelico fino al petto e chiesi che cosa mi era successo. Mio fratello rispose che lui e il suo branco mi avevano trovato in un prato con la pancia gonfia. Quando avevano provato ad alzarmi si erano accorti che ero terribilmente pesante e che avevo un taglio sul ventre. Nel tentativo di risistemare il taglio notarono che avevo dei sassi nella pancia e me li avevano tirati fuori uno ad uno e poi mi avevano ricucito.
Non ho mai capito come fosse successo, ma da quel giorno, credetemi, mangio solo bacche e nocciole nonostante veda ancora ogni tanto saltellare per il bosco una piccola bambina con una mantella rossa svolazzante da far venire l’acquolina in bocca.

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