Era una giornata d'autunno,come tante altre.
Il vento cantava un lamento cacofonico che pareva non cessare mai.
Era giunta ormai la sera,e le nuvole imbrattavano il cielo dipingendolo di rosso.
Il sole ormai morente si specchiava nel mare e,triste,lasciava spazio agli astri.
Se ne andavano gli ultimi uccelli,rincorrendo gli stormi poco lontani.
Sulla spiaggia un pittore che catturava gli ultimi attimi del giorno in una tela, con quei colori infuocati.
La pace e la tranquillità regnavano altezzose mentre il buio scendeva.
E poco a poco il rosso svaniva,lasciando spazio al nero della notte.
La luna splendeva in cielo coronata da milioni di stelle e spruzzava d'argento quell'enorme distesa d'acqua.
Il silenzio era sovrano, e rendeva più dolce la melodia delle onde che si infrangevano lente sugli scogli.
La luna era la vera musa.
Ispiratrice del mare che suonava tristi motivi per lei.
Poteva solo osservarla, cantare la sua infinita bellezza, ma non riusciva a toccarla.
Lei restava alta nel cielo, irraggiungibile.
E quando gli sembrava di sfiorarla,lei scompariva,ed il sole tornava a scaldare le giornate, distruggendo una nuova speranza.
Ma Lui ne era sicuro, un giorno ci sarebbe riuscito, l'avrebbe intrappolata nelle sue vorticose acque, e l'avrebbe accarezzata, l'avrebbe trattata come una vera regina, si sarebbe preso cura di lei proteggendola nei suoi abissi.
Ma mentre la marea si alzava, cercando di afferrarla, lei se n'era già andata, e un nuovo giorno spuntava ad est.
bravissima! poetico, "pittorico", "ad astra"
RispondiEliminaGrazie mille prof! :D
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