Alle tre meno dieci del mattino la cittá appariva deserta nel caldo opprimente.
<Uffa, é assurdo...> pensava Pam mentre si dirigeva a scuola per la lezione di recupero di matematica.
Non poteva credere che mentre lei stava a sopportare un'altra ora di scuola i suoi amici fossero in piscina a divertirsi.
L'unica cosa che rendeva tutto ció sopportabile era che almeno Pam non era sola, anche la sua migliore amica Mabel sarebbe stata con lei alla lezione.
Arrivata a scuola e raggiunta la sua classe si accorse che c'erano si e no dieci persone e che Mabel le aveva tenuto il posto accanto a lei.
Dopo circa dieci minuti la professoressa entrò e cominciò a spiegare.
Non passó molto tempo prima che Pam cominciasse a distrarsi, inizió a scarabocchiare a caso sul quaderno e a guardare assente la finestra accanto a lei.
Qualcosa di strano però la riportó con i piedi per terra, percepiva qualcosa di diverso ed inquietante nell'aria.
Mentre Pam cercava di capire di che cosa si trattasse, quel presentimento si materializzó davanti ai suoi occhi.
Attorno a lei la classe si era fatta improvvisamente buia e dal soffitto pendevano decine di orologi tutti diversi, moderni, più antichi, perfino un cucú, infine dal buio emerse una voce che sussurrando disse una sola, inquietante frase: <Il tempo sta scadendo...>
Pam tornò alla realtá all'improvviso, con un sussulto.
Finita l'ora, si incamminò verso casa senza riuscire a dimenticare né la frase né ció che aveva visto, cosa poteva significare quella frase?
Magari era stato solo un frutto della sua immaginazione...
Continuò a farsi queste domande fino al ritorno a casa quando le cose si fecero ben piú strane.
Come aprì la porta si accorse che tutto era immerso nel silenzio, l'unico suono udibile era quello di un ticchettio regolare proprio...come quello di tanti orologi.
Entró in casa e ciò che all'inizio vide fu solo oscuritá, il ticchettio pareva invadere ogni angolo, la casa era totalmente deserta.
Quando i suoi occhi si abituarono al buio inizió a scorgere ciò che riempiva casa sua con quel ticchettio: orologi, di nuovo, dappertutto.
Pareti erano scritte in rosso delle frasi, tutte uguali: <Iltempo sta scadendo...>
Pam pensó dinuovo ad uno scherzo della sua immaginazione ma benché si sfregasse gli occhi e scuotesse la testa tutto ciò era costretta a vedere non spariva.
Si risveglió dopo un tempo che le sembrò interminabile rannicchiata ed in lacrime davanti all'entrata di casa.
Sua madre era inginocchiata difianco a lei, cercava di calmarla ma lei continuava solo a gridare: <Il tempo sta scadendo, il temp sta scadendo!>...
<Visto dottore...> disse Pam dopo aver finito di spiegare tutta la storia: <Ecco perchè odio gli orologi!>
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