Clarissa si affacciò alla finestra e si
mise a contemplare la bellezza del panorama, mentre una leggera brezza mattutina le
scompigliava i capelli. Quella mattina si svegliò di buon umore. Decise di
indossare il suo vestito preferito, un abitino bordeaux a fiori e scese in strada.
Si diresse al parco e si sedette sulla solita panchina sotto l’albero. Estrasse
il libro dalla borsa e si immerse nella lettura.
Clarissa amava leggere. Un giorno le sarebbe piaciuto fare la redattrice di una famosa casa editrice. Però, era anche per il fatto che amava la lettura che non aveva amici. Molti la reputava una ‘’sfigata’’ perché passava molto tempo a leggere però non le importava il giudizio della gente.
Ad un certo punto alzò la testa dal libro e si rese conto che tutto intorno a lei era sparito. Si ritrovò in una stanza molto ampia e priva di finestre. Nell’accingersi a fare un passo la scena cambiò e si ritrovò a correre sopra pagine volanti provenienti da libri diversi. Ad un certo punto la pagina su cui poggiava si ruppe e lei iniziò a precipitare nel vuoto. Le sembrava che il baratro in cui stava precipitando non avesse più una fine, quando picchio su qualcosa di duro. Si trovava in una stanza la cui unica fonte di luce era uno spiraglio il quale proveniva da una finestra socchiusa collocata sul muro opposto a quello su cui era appoggiata. Quando i suoi occhi si abituarono al buio, iniziò a distinguere gli oggetti in torno a lei. Vide una libreria che strabordava di libri sulla sua destra e un muro coperto di foto fatte con una polaroid alla sua sinistra. Intravide pure un’ interruttore della luce vicino alla libreria. A tastoni lo raggiunse e ci cliccò sopra. La luce si accese e Clarissa si rese conto di trovarsi in camera sua. Aveva fatto un sogno ed era caduta dal letto. Guardò l’orologio, erano le due del mattino. Si alzò e ritornò a dormire.
Clarissa amava leggere. Un giorno le sarebbe piaciuto fare la redattrice di una famosa casa editrice. Però, era anche per il fatto che amava la lettura che non aveva amici. Molti la reputava una ‘’sfigata’’ perché passava molto tempo a leggere però non le importava il giudizio della gente.
Ad un certo punto alzò la testa dal libro e si rese conto che tutto intorno a lei era sparito. Si ritrovò in una stanza molto ampia e priva di finestre. Nell’accingersi a fare un passo la scena cambiò e si ritrovò a correre sopra pagine volanti provenienti da libri diversi. Ad un certo punto la pagina su cui poggiava si ruppe e lei iniziò a precipitare nel vuoto. Le sembrava che il baratro in cui stava precipitando non avesse più una fine, quando picchio su qualcosa di duro. Si trovava in una stanza la cui unica fonte di luce era uno spiraglio il quale proveniva da una finestra socchiusa collocata sul muro opposto a quello su cui era appoggiata. Quando i suoi occhi si abituarono al buio, iniziò a distinguere gli oggetti in torno a lei. Vide una libreria che strabordava di libri sulla sua destra e un muro coperto di foto fatte con una polaroid alla sua sinistra. Intravide pure un’ interruttore della luce vicino alla libreria. A tastoni lo raggiunse e ci cliccò sopra. La luce si accese e Clarissa si rese conto di trovarsi in camera sua. Aveva fatto un sogno ed era caduta dal letto. Guardò l’orologio, erano le due del mattino. Si alzò e ritornò a dormire.
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