Gianni era un piccolo
muratore di Londra.
Dopo la morte della moglie Gina, Gianni si sentiva molto
solo ed abbandonato. Era molto legato alla musica, anche perché Gina e lui si
erano conosciuti durante un concerto in un piccolo locale di Londra. Da quel momento,
Gianni, iniziò a suonare per l’amata donna, lasciando da parte il lavoro e il
pane quotidiano. A Gina piaceva molto ascoltare Gianni che suonava e componeva
brani melodiosi per lei. Dopo poco tempo, i due si sposarono e si trasferirono
in una casetta al centro della città. Insieme erano molto felici, finché non
seppero della malattia che aveva Gina al cuore, era una specie di cancro.
Gianni, anche lavorando giorno e notte, non poteva permettersi tanto denaro per
le cure della moglie, ma voleva lo stesso aiutarla a soffrire di meno. Riuscì
in qualche modo a ricavare abbastanza soldi per le cure, ma ormai era già
troppo tardi! Pianse tantissimo, non sapeva più che fare; non riusciva a
concentrarsi nel lavoro; costruiva case storte; al posto del blu le faceva
gialle; stava male; non rivolgeva la parola a nessuno; se da qualche parte
c’era tanta gente, egli si faceva da parte per mettersi in un angolino da solo;
era fin troppo solo e triste, tanto da restare solo un ombra di un uomo.
A
volte, per cercare di tirarsi un po’ su, si metteva in strada a suonare i brani
composti per l’adorabile moglie, ma non funzionava molto perché quando pensava
a lei, gli venivano le lacrime agli occhi. Era talmente perso nei ricordi della
moglie che non usciva più di casa, restava dentro a guardare le foto o gli
oggetti della moglie. Dato che non usciva, venne licenziato e per mettere
qualcosa sotto i denti dovette suonare, sperando di guadagnare abbastanza soldi
per una misera fetta di pane. Un giorno guardando le stelle e suonando per
strada, pensò: “Ma dopo la morte dove va realmente l’uomo? A me, nell’infanzia,
dicevano che andava o in paradiso o all’inferno in base alle sue opere. Gina
era una persona molto buona e quindi sarà nel paradiso, nel cielo sopra di me”.
Si convinse che una tra quelle stelle luccicanti fosse Gina e per farla felice,
decise di suonare ogni notte, sotto la luce della luna e delle stelle in modo
di non soffrire per lei e i suoi ricordi. Questo metodo non era poi così utile,
ma in qualche modo rallegrava Gianni, gli faceva pensare di avere sempre la
moglie accanto, nel suo cuore.
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