Spalancai gli occhi e davanti a me vidi solo una grande distesa gialla e luminosa, fin troppo luminosa.
Ad una prima vista il luogo in cui mi trovavo pareva un normale deserto, desolato e talmente vasto che non si riusciva ad abbracciarelo completamente con la vista.
Solo a guardarlo attentamente iniziai ad accorgermi che non era per niente ordinario come credevo.
Anche il cielo era giallo, come uno specchio che rifletteva il colore della sabbia che stava sotto ai miei piedi.
Mi incamminai cercando una qualche uscita da quel luogo che si faceva sempre piú bizzarro passo dopo passo.
Dopo un paio di minuti di cammino inciampai e caddi con il volto nella sabbia, quando mi rialzai mi accorsi di essere incianpata in una piccola roccia nera a forma di cono e che davanti a me ne erano apparse altre, di dimensioni e forme diverse.
C'erano coni alti quanto colonne e anche alcune sfere.
Ripresi a camminare capendo sempre meno di quello che stava succedendo.
Camminai per un altro po' di tempo e cominciai a vedere qualche segno di vita, uno stormo di uccelli
neri volava all'orizzonte, stavo quasi pensando di aver visto finalmente qualcosa di normale quando
un altro stormo si uní al primo volando però in modo speculare, al contrario quindi.
Dopo gli uccelli iniziai a vedere molte altre creature, una sembrava un grande insetto nero con sette zampe e pareva arrampicarsi nel nulla.
A terra invece correvano altri piccoli animali che non assomigliavano a nessun'altro essere che io avessi mai visto.
Sembravano disegni fatti da un bambino, erano formati da varie forme geometriche in due dimensioni.
Assurdo era la unica parola che mi veniva in mente in quel momento.
Più avanti una parola era scritta sulla sabbia: "yard"
Giardino? Magari quello era proprio un giardino, un enorme giardino di sabbia abitato dalle cose più assurde esistenti.
Ero ancora chinata a guardare la scritta quando qualcosa mi toccò la spalla, mi girai di scatto.
Dietro di me stavado due esseri decisamente piu grandi di quelli che avevo visto prima.
Assomigliavano più a delle persone (se così si potevano definire) che a degli animali.
Mi osservarono per un po' e poi si rimisero a camminare, decisi di seguirli, magari sarei arrivata alla fine di qella assurdità.
Dopo un po' di tempo si fermarono ad osservare qualcosa davanti a loro.
Osservai anche io in quella direzione e vidi quello che sembrava un enorme sole, la cosa strana era che sembrava stare a metá tra la terra e l'orizzonte come se nemmeno quello avesse piú senso.
Quel sole quardava verso di me con il grande occhio che aveva nel centro.
Il sole fu l'ultima cosa che vidi di quel mondo bizzarro prima di risvegliarmi di soprassalto.
Davanti al mio letto era appeso un quadro decisamente famigliare.
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