martedì 28 ottobre 2014

Eric e il suo violino

immagine 3

Eric è un sedicenne che abita a Cremona, la città del violino. Entrambi i genitori suonano in un’orchestra da molti anni ed è così che Eric si è appassionato alla musica, ma non al genere pop o rap, come la maggior parte dei ragazzi della sua età, lui ha una forte passione per la musica classica.
Suona il violino fin da quando aveva 6 anni. Il primo fu un regalo della nonna poco prima di morire. Eric era molto affezionato alla nonna e perderla fu un colpo al cuore, tanto forte al punto da chiudersi nella sua cameretta e non uscire per giorni. Se ne stava solo, seduto in un angolo della stanza stringendo al petto il violino, come se potesse sentire la presenza della nonna. I genitori erano preoccupati del fatto che Eric rimanesse sempre solo con quello stupido violino, ma lui se ne infischiava, diceva che quando suonava era come se si alzasse da terra e la sinfonia lo trascinasse in cielo, là, nel blu, dove la nonna, lo ascoltava sorridendo. Eric frequentava il conservatorio, non aveva amici, se ne stava sempre solo, in disparte, lontano il più possibile dai compagni, che avevano rinunciato al cercare di coinvolgerlo, invitandolo a uscire la sera o a fare una passeggiata nel parco il pomeriggio, ma lui niente, inventava sempre una scusa per starsene solo. Tra i tanti ragazzi, c’era Eleonor, una ragazza dai lunghi capelli biondi che non si arrendeva mai, tutti le dicevano di lasciarlo stare, che era inutile, che era un asociale, ma lei non dava retta alle voci, lei ci provava sempre. Arrivò il giorno in cui Eric ebbe la possibilità di coronare il suo sogno: fare il provino per entrare a far parte di una delle orchestre più importanti di Milano. Il provino andò benissimo e subito lo presero nell’orchestra. Di ritorno dal capoluogo lombardo, il ragazzo era veramente stanco, appoggiò il suo violino sul portabagagli e si addormentò. Di colpo si svegliò, il tempo era volato, il treno era già alla stazione di Cremona. In tutta fretta Eric scese dal treno e il mezzo ripartì. Mentre si dirigeva verso l’uscita della stazione, il ragazzo si accorse di non avere con sé il violino, disperato, tornò di corsa sul binario ma ormai il treno s’intravedeva all’orizzonte. Sentì una mano appoggiarsi sulla spalla, si voltò, era Eleonor, che teneva in mano un violino, il suo violino. Eleonor disse: “L’ho visto sul treno e ho pensato di riportartelo”. A Eric brillavano gli occhi, si protese per afferrare la custodia dello strumento ma Eleonor ritrasse la mano dicendo: “Io ti restituisco il violino a patto che tu smetta di startene solo! Ho saputo ciò che è successo a tua nonna anni fa e so per certo che lei avrebbe voluto che tu uscissi con noi al posto di startene chiuso nella tua stanza a suonare!”, Eric accettò subito ed Eleonor gli pose il violino. Fu la prima volta, negli ultimi 10 anni, che Eric era davvero felice.



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.