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Eric è un sedicenne che abita a
Cremona, la città del violino. Entrambi i genitori suonano in un’orchestra da
molti anni ed è così che Eric si è appassionato alla musica, ma non al genere
pop o rap, come la maggior parte dei ragazzi della sua età, lui ha una forte
passione per la musica classica.
Suona il violino fin da quando aveva 6 anni.
Il primo fu un regalo della nonna poco prima di morire. Eric era molto
affezionato alla nonna e perderla fu un colpo al cuore, tanto forte al punto da
chiudersi nella sua cameretta e non uscire per giorni. Se ne stava solo, seduto
in un angolo della stanza stringendo al petto il violino, come se potesse
sentire la presenza della nonna. I genitori erano preoccupati del fatto che
Eric rimanesse sempre solo con quello stupido violino, ma lui se ne
infischiava, diceva che quando suonava era come se si alzasse da terra e la
sinfonia lo trascinasse in cielo, là, nel blu, dove la nonna, lo ascoltava
sorridendo. Eric frequentava il conservatorio, non aveva amici, se ne stava
sempre solo, in disparte, lontano il più possibile dai compagni, che avevano
rinunciato al cercare di coinvolgerlo, invitandolo a uscire la sera o a fare
una passeggiata nel parco il pomeriggio, ma lui niente, inventava sempre una
scusa per starsene solo. Tra i tanti ragazzi, c’era Eleonor, una ragazza dai
lunghi capelli biondi che non si arrendeva mai, tutti le dicevano di lasciarlo
stare, che era inutile, che era un asociale, ma lei non dava retta alle voci,
lei ci provava sempre. Arrivò il giorno in cui Eric ebbe la possibilità di
coronare il suo sogno: fare il provino per entrare a far parte di una delle
orchestre più importanti di Milano. Il provino andò benissimo e subito lo
presero nell’orchestra. Di ritorno dal capoluogo lombardo, il ragazzo era
veramente stanco, appoggiò il suo violino sul portabagagli e si addormentò. Di
colpo si svegliò, il tempo era volato, il treno era già alla stazione di
Cremona. In tutta fretta Eric scese dal treno e il mezzo ripartì. Mentre si
dirigeva verso l’uscita della stazione, il ragazzo si accorse di non avere con
sé il violino, disperato, tornò di corsa sul binario ma ormai il treno s’intravedeva
all’orizzonte. Sentì una mano appoggiarsi sulla spalla, si voltò, era Eleonor,
che teneva in mano un violino, il suo violino. Eleonor disse: “L’ho visto sul
treno e ho pensato di riportartelo”. A Eric brillavano gli occhi, si protese
per afferrare la custodia dello strumento ma Eleonor ritrasse la mano dicendo:
“Io ti restituisco il violino a patto che tu smetta di startene solo! Ho saputo
ciò che è successo a tua nonna anni fa e so per certo che lei avrebbe voluto
che tu uscissi con noi al posto di startene chiuso nella tua stanza a suonare!”,
Eric accettò subito ed Eleonor gli pose il violino. Fu la prima volta, negli
ultimi 10 anni, che Eric era davvero felice.
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