lunedì 20 ottobre 2014

I sogni sono premonitori…

Alle 3 meno 10 mattino la città di Ravenna appariva deserta nel caldo opprimente di una domenica di giugno. 
Rose era lì, in piedi davanti a lui, il ragazzo dagli occhi color nocciola, con il viso tempestato di lentiggini color rame, come i suoi capelli. Quel ragazzo della prima F che ogni giorno vedeva al liceo, ma con cui non aveva mai parlato. Non sapeva né come né perché si trovasse lì, davanti all'istituto con lui. Rose gli chiese: “Come ti chiami?”, lui rispose: “Sono…”
La ragazza si svegliò ansimante, nel letto di camera sua…la delusione di scoprire che era stato tutto un sogno, si vedeva nei suoi occhi verdi.

Nei giorni successivi, fece ancora quel sogno e, come la prima volta, si svegliò alle 3 meno 10 del mattino, sempre nello stesso momento, quando il ragazzo stava per rivelarle il suo nome. Rose si rassegnò al fatto che ogni notte avrebbe sognato la stessa cosa e che, essendo iniziate le vacanze estive, non avrebbe avuto né il coraggio di parlare con il ragazzo misterioso, né avrebbe mai scoperto il suo nome. Era agosto, Rose era appena stata svegliata da quello che non si poteva più considerare un sogno, ma uno stupido incubo. Decise di accendere la televisione, ormai le era passato anche il sonno. Alla TV veniva trasmesso uno di quei soliti e noiosi programmi notturni...qualcosa attirò la sua attenzione, una frase: “I sogni sono premonitori”, capì che, prima o poi, sarebbe accaduto qualcosa. Passò agosto. A settembre iniziò la scuola e Rose riprese a vedere il ragazzo dagli occhi nocciola. Era il 3 ottobre, Rose arrivò a scuola con parecchio anticipo. Si sedette sul muretto, all'entrata dell’istituto e si mise a ripassare la lezione. Ad un tratto qualcuno si sedette accanto a lei e una voce profonda disse: “Ciao, ti vedo spesso qui, finalmente riesco a parlarti!...Come ti chiami?”, la ragazza alzò lo sguardo e lo vide, era lui! Rispose: “Sono Rose e tu?”, il ragazzo disse: “Mi chiamo Eric”. I ragazzi se ne stavano lì, a perdersi l'uno negli occhi dell'altra senza dire una parola, fino a quando gli altri studenti cominciarono ad arrivare, la campanella che segnava l'inizio delle lezioni suonò e quel meraviglioso silenzio si spezzò. Da quel momento i due iniziarono a frequentarsi e scopriranno di non poter stare lontani l'uno dall'altra.

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