lunedì 1 luglio 2013

Uno piccolo bagliore

In mezzo a un fitto bosco, un castello dava rifugio a quanti la notte aveva sorpreso in viaggio: cavalieri e dame, cortei reali e semplici viandanti. Passai per un ponte levatoio sconnesso e mi avvicinai all'enorme portone che dava accesso al castello.
Ero immerso nell'oscurità, doveva essere molto tardi. Bussai più volte e finalmente un uomo venne ad aprire. Mi chiese con voce molto cordiale se fossi lì per il banchetto. Non sapendo dove andare gli dissi che ero tra gli invitati e l'uomo mi fece entrare. Appena varcai la soglia mi trovai in un immenso salone. Le donne indossavano dei lunghi abiti rossi di velluto, non molto ampi. I capelli di alcune di loro ricadevano dolcemente sulle spalle, mentre quelli di altre erano raccolti in elaborate acconciature. C'era un gruppo di ragazze al centro della sala. Eseguivano un ballo dell'epoca, piuttosto ripetitivo ma molto apprezzato. Un'orchestrina di liuti, vielle e flauti accompagnava le danze. C'era un grande tavolo allestito con ogni sorta di cibo allora conosciuto e vino in gran quantità. Tutti mangiavano e bevevano, godendosi quella serata di festa. C'erano anche i giullari. Alcuni erano dei cantastorie, altri si improvvisavano come giocolieri e divertivano i cortigiani. Ad un tratto tutte le persone in sala sparirono. Subito dopo tutte le candele si spensero. Mi ritrovai nell'oscurità più totale. L'unica cosa che illuminava la sala era un piccolo bagliore biancastro. Aveva una forma allungata, sembrava quasi una persona, una donna. Quella strana luce si avvicinava sempre di più e prendeva forma. Era una donna, piccola ed esile, con dei lunghi capelli neri e la pelle color latte. Incrociai il suo sguardo, uno sguardo agghiacciante, che mi congelò il sangue nelle vene. Aveva stampato in faccia un piccolo sorriso, che la rendeva ancora più inquietante. Consumava sempre più velocemente la distanza che ci separava e, dopo qualche secondo, me la ritrovai davanti. Non ricordo bene quello che successe dopo. Sentii un dolore atroce al petto, poi le candele si riaccesero e la gente riapparve e continuò a ballare, come se non fosse successo niente.  

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