Presto sarebbe volato via quello stupido febbraio e il vecchio Alex si sentiva profondamente infelice ma in modo distaccato come se la sua vita appartenesse - sensazione fin troppo tipica e cruda ne convengo - a qualcun altro.
Quel rifiuto del biglietto di San Valentino lo aveva fatto morire dentro. Ci aveva messo così tanto amore e gran parte del suo tempo libero che era come se le avesse regalato il suo cuore, ma niente, Priscilla lo aveva gettato via con disprezzo. Alex c' era rimasto malissimo, era così sicuro di quello che faceva, stava già pensando al futuro che avrebbe avuto con quella ragazza semplicemente meravigliosa, però tutto era stato troncato immediatamente. Per sfortuna sua. Ma non poteva rimanere infelice, triste, depresso, arrabbiato, disperato per sempre. No. Doveva riuscire a dimenticare questa vicenda. Non poteva rimanere così per tutta la sua vita, non era solo che un quindicenne in piena adolescenza, aveva ancora anni e anni da vivere davanti a lui, non poteva fermarsi adesso. Aveva assaggiato solamente una piccolissima parte della sua vita, aveva ancora tanta strada da fare. Aveva bisogno di qualcosa o qualcuno con cui sfogarsi, raccontare al mondo la sua storia per potersi liberare di questo grosso macigno che lo schiacciava continuamente. Ed è così che conobbe Tommaso, un ragazzo gentile, educato, sempre pronto ad aiut are i proprio amici. Si erano conosciuti da poco, ma a un certo punto non servì più a niente. Morto, Alex era morto, investito ai 140 km/h da un pirata della strada ubriaco. Ora si che era stato liberato da quella gran peso che lo uccideva dentro, ma era stato anche privato della vita.
Non sono riuscito a fare i testi entro giugno poichè l' ultima settimana mi è mancata la connessione ad internet e la settimana prima ero in vacanza. Entro oggi finirò di fare anche il secondo
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