a mezzanotte tutte le docce della città emisero un ululato
di agonia, e il rantolo delle tubature annunciò che l'erogazione d'acqua era
sospesa fino alle otto della mattina. Alcuni abitanti della città si
svegliarono per il caldo, altri per aver sentito rumore dalle tubature, altra
ancora dormiva come bambini senza accorgersi di niente. Io mi ero alzata
semplicemente perché il mio cane aveva cominciato ad abbaiare forte; non
guardai nemmeno l'orario ma dovevano essere le 3 del mattino; andai in salotto
e lo vidi disteso per terra molto sudato. Così mi accorsi che dalla finestra
semi aperta entrava un caldo terribile. La chiusi subito e accesi il
condizionatore. Controllai che tutte le
finestre fossero chiuse, poi andai in cucina per bagnare uno straccio e
passarlo su Jack, per rinfrescarlo un po'; ma quando aprì il rubinetto, non
scese niente. Riprovai qualche volta ma niente. Accesi subito la Tv sul canale di
New York e sentì la presentatrice: «L'erogazione d'acqua a New York è sospesa
fino alle otto di mattina». «Accidenti» commentai io sottovoce. Aprì il
frigorifero e presi dell'acqua dalla bottiglia e lo rinfrescai con quella. Poiché era ancora molto presto, riandai sul
mio letto e feci un breve sonnellino; alle otto in punto, la sveglia sul mio
comodino cominciò a suonare, segno che dovevo prepararmi per andare al lavoro.
Ormai non ci pensavo più al problema dell'acqua, alle otto sarebbe dovuta
esserci, ma mi sbagliavo. Presi la
teiera per fare il tè, la misi sotto il rubinetto, l'aprii e non scese acqua, ma... COCA COLA!!! Non potevo crederci! Era veramente Coca Cola,
ma non era scura, bensì di un colore verdastro.
Il sogno di ogni ragazzo bere sempre Coca Cola e adesso era accaduto
realmente. Ancora abbastanza stupita, presi l'accappatoio per fare la doccia e
accesi l'acqua: anch'essa era Coca Cola!
Questo si che era diventato un incubo! Io ho sempre fatto la doccia
prima di andare al lavoro, ormai è di routine, non posso farne a meno! E invece
quella mattina, se non volevo farmi una doccia di Coca Cola, dovevo
rinunciare! Pensai tra me e me: «Questo
"cambio di bibita" spero sia temporaneo». I giornali e i telegiornali
di tutto il mondo non parlavano altro che del "problema acqua a New
York". Triste e amareggiato, mi
vesti e usci di casa con la speranza di tornare a casa stasera con il problema
Coca risolto.
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