In alcune province si trovano case la cui vista ispira una malinconia simile a quella dei chiostri più tetri, delle lande più desolate, delle rovine più tristi; in queste case vi sono forse qualche volta e il silenzio del chiostro, e l'aridita delle lande, e le rovine... questo é tutto ciò che circonda Castelverde.
Il paesaggio rimane immutabile nel tempo, in estate o in inverno tutto rimane taciturno come se si stesse nascondendo da noi. Alcuni paesi sono abitati solo da "nonni"che vagano continuamente in cerca di un posto dove fermarsi a contemplare la più semplice cosa. Il caldo torrido, fa sembrare, da lontano, le strade bagnate... come un miraggio. Il granoturco, o "menegòt" cresce a dismisura chiudendoci in vie strette, afose e soffocanti.
Durante l'inverno tutto é congelato, il tempo si ferma. Il freddo é pungente, le mani doloranti e non appena entriamo in un luogo caldo queste prendono fuoco. Le strade sono bianche e appaiono infinite in questo luogo dimenticato dal mondo.
Il cielo grigio invita tutti a chiudersi in casa. Solo i ragazzi più temerari escono e raggiungono l'oratorio, dove si crea un poltiglia grigiastra calpestata continuamente. La mattina si prende la radiale, il mezzo di trasporto più triste sulla faccia della terra e si lotta per un posto a sedere. Giunti in città la temperatura sale di qualche grado e, per chi viene dalla campagna e un leggero sollievo. La pioggia é terribile, tutti odiano la pioggia rende tutto più difficile e desolato.
Però nonostante tutto amo la mia campagna e il mio piccolo paesino. Un'ultima cosa: a proposito dei paesi abitati solo dai " nonni", ritengo che non appena la nostra folta chioma diventerà bianca ci " ritireranno" come pacchi e ci distribuiranno in quei paesi isolati da tutto, per ripopolare ove alcuni cittidini sono scomparsi.
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