Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le
case e i loro dintorni;
hanno un non so che di familiare e tutte le volte che ci
passo di fianco, nella mia mente riaffiorano un sacco di ricordi sia positivi
che negativi della mia infanzia trascorsa in vari quartieri e in varie città.
Mio papà fa il pilota di aerei ed è per questo che molto spesso dobbiamo
trasferirci. La mia mamma fa la casalinga ed è sempre molto impegnata nelle
faccende domestiche e con i miei fratelli più piccoli, soprattutto con Leo,
l'ultimo arrivato della famiglia. Quando passo davanti ai parcogiochi, ho nostalgia
dei momenti felici passati insieme alla mia mamma, delle fantastiche giornate
felici, dei suoi teneri abbracci e delle sue parole di conforto. Oggi voglio
offrirmi io a portare i miei fratelli al parco; dico a mia mamma di non
preoccuparsi, ma lei mi fa lo stesso mille raccomandazioni: "Se si fanno
male, prima li disinfetti poi gli metti il cerotto", "Se si sporcano,
ti do qualche ricambio...". Alcune volte diventa troppo ossessiva sulla
pulizia, lo so anch’io quello che devo fare: ho ventuno anni, non sono più un
bambino. Ma questo a mia mamma non importa. Esco di casa con mille borse per
mille evenienze. Quando arrivo al parco, lascio i miei fratelli e mi siedo su
una panchina poco distante da loro. Li osservo e vedo quanto sono cresciuti.
Sembrava ieri che Leo era nelle braccia della mia mamma, pochi minuti dopo il
parto: una testolina, due manine e due piedini che sbucavano dal lenzuolo in
cui era avvolto. Io avevo assistito al parto, perché quella notte mio papà era
al lavoro e non era riuscito a venire in tempo alla nascita del piccolo Leo. E'
stata un'emozione molto grande assistere al parto e spero tanto di rivivere
un'emozione del genere magari al parto di mio figlio. Immerso nei miei ricordi,
non mi sono nemmeno accorto che il mio fratellino Richy, è in compagnia di una
bimba, bionda con gli occhi azzurri. Che teneri che sono! Mano nella mano
scavano una buca nella sabbia e insieme cominciano a riempirla d'acqua. A
quella scena mi sciolgo. Lo ammetto, sono un ragazzo sensibile, ma quando vedo
queste cose, non posso resistere. Due bimbi di appena cinque anni riescono a
farti venire il buonumore. La signora accanto a me mi sorride, penso che sia la
mamma della bambina. Il telefono trema nella tasca e mi accorgo che mi è
arrivato un messaggio: "Ciao tesoro, come va? Mi manchi un sacco".
Alcune volte basta una sola frase per far battere il tuo cuore all'impazzata.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.