Mi sento attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni. Il posto che preferivo della mia vecchia casa era la soffitta, il posto ideale per pensare e per ritrovare vecchi romanzi la cui lettura fa sempre piacere.
Mi ricordo che era triste e buia.
L'odore che si sentiva era quello della polvere e di vecchi giornali posati su un tavolo di legno ormai dimenticato.
Fuori, si sentiva solo il ticchettio della pioggia. Qua e là pendevano grosse ragnatele la cui vista dava l'impressione di essere in una casa dell'orrore.
Da una fessura di un finestrino un debole raggio di luce illuminava un piccolo cavallino a dondolo che usavo sempre da bambino.
All'improvviso balzò fuori da uno scatolone un piccolo topolino che correva sul pavimento, lasciando le sue minuscole impronte sulla polvere. Poi si fermò ed in un batter di ciglia sparì in un buco.
Incuriosita, presi una sedia sgangherata e con timore di cadere, guardai fuori dall'abbaino. Vidi che le case che mi circondavano erano rimaste uguali ma il tempo aveva lasciato il segno; i muri erano scrostati e i colori di questi non erano più così brillanti come una volta, i tetti erano un po' malandati.
Da una remota e piccola stanza riemersero mille ricordi.
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