lunedì 8 luglio 2013

Rose per Terry

Quando lo vidi per la prima volta, Terry Lennox era ubriaco in una Rolls Royce fuori serie di fronte alla terrazza del "Dancers", uno dei più rinomati locali di New York, frequentato da gente di alta società.
 Ero in vacanza con i miei genitori e mia cugina Virginia. La mia era una famiglia "pomposa", mio padre era un ricco imprenditore, mia madre invece una signora thé, biscotti e marito. Andava bene così, mi andava bene così. Mia cugina era una ragazza simpatica, di ottima compagnia e un po' superficiale... come me. 
La sera in cui conobbi Terry Lennox, io e Virginia eravamo appena uscite da una cena noiossima e ci stavamo recando al "Dancers".Ed ecco li di fronte alla terrazza del locale una Rolls Royce nera. Inizialmente non vi feci molto caso, ma poi passondoci di fianco vidi all'interno un uomo. Aveva una pessima cera, teneva in mano una bottiglia di brandy e farfugliava parole a caso, riuscivo a sentirlo perché il finestrino era leggermente abbassato. Aveva bisogno di aiuto, mia cugina da perfetta ragazza elegante si rifiutò di alzare anche un solo dito per lo sconosciuto ed entrò nel locale. Per qualche minuto finsi di guardarmi in giro, e continuai a camminare in ogni direzione. Presi un bel respiro e finalmente decisi di bussare al finestrino dell'auto.
L'uomo si voltò, aveva i capelli scuri e lisci. Portava i baffi, come la maggior parte degli uomini, era normale ecco. Abbassò maggiormente il finestrino, mi invitò a salire, ma io mi rifiutai. Però aprii la potiera e chiesi se avesse bisogno di aiuto, lui non rispose e si presentò. Disse di chiamarsi Terry Lennox. Terry era affascinante, e sicuramente ricco. Puzzava di alcool terribilmente. Era rozzo, alcolizzato, trasandato, ma ricco e affascinate. Mi presentai solo con uno dei miei cinque nomi, Margareth Stewart, lui mi chiamò subito Maggie. Mi stava pure simpatico lo "straniero", così, infrangendo ogni regola, salii a bordo della sua auto non appena chiusi la portiera lui partì. Ero spaventata, cosa cavolo mi era venuto in mente? Lui mi tranquillizzò e mi baciò una mano, che gentiluomo! Io gli feci molte domande, rispondeva solo ad alcune, mentre io ero un libro aperto. Mi chiese dove alloggiassi, e così mi accompagnò a casa. Io e mia cugina stavamo in un albergo diverso dai miei genitori, per fortuna. Mentre scesi l'auto lui mi prese e mi diede un bacio, ero frastornata, non certo disgustata. Terry ripartì, io entrai nell'albergo. Giunta in camera mia notai che erano solo le dieci. Non uscii di nuovo, aspettai mia cugina per raccontarle tutto. Il mattino seguente ricevetti un mazzo di rose bianche firmato Terry Lennox. Lo vidi ancora una volta sola sfrecciare per le vie di New York. Ero pazza di lui, quando ripartimmo per la California fu un duro colpo per me, ero sicura che non l'avrei più rivisto. Il mese seguente ricevetti un altro mazzo di rose bianche, firmate Terry Lennox, e sempre le ricevetti ogni mese, lo stesso giorno fino ad oggi, perché ora sono io a metterle sulla tomba del povero Terry Lennox, che nessuno conosceva.


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