"Children, don't
play with children you don't know": ogni mattina le stesse parole, in tono
più lamentoso che autorevole, e che la vastità della spiaggia inghiottiva e
disperdeva senza eco. I due ragazzi, un maschio e una femmina, erano avvezzi a
riceverla come un segno di stanco commiato che significava, in sostanza,
"fate il comodo vostro e non seccate”.
I due cugini in
realtà, Gale e Clary, avevano sempre mal interpretato il richiamo dei loro
nonni inglesi.
Ogni anno, i due
ragazzi venivano spediti dai loro esasperati
genitori, qualche settimana in
vacanza dai nonni. Questi si impegnavano a portarli in spiaggia a Sennen tutti
i giorni, pensando di poterli tranquillizzare…ma non potevano trovare luogo
meno adatto a due ragazzi troppo vivaci
ed espansivi.
Gale trovava sempre il
modo di nascondersi in una cabina per poi spuntare fuori all’improvviso per
terrorizzare un’anziana signora; Clary invece, si divertita a schizzare l’acqua
del mare a qualsiasi sfortunato bagnante, le si rivelasse nei paraggi. Entrambi
amavano accostarsi a ragazzi sconosciuti per creare gruppi di “disordine” e rovinare la giornata a
chiunque si fosse palesato in spiaggia.
A fine giornata
venivano sempre ammoniti dai parenti, più stanchi che arrabbiati, ma
fondamentalmente non serviva a nulla sgridarli perché il giorno seguente
avrebbero puntualmente ripetuto le stesse azioni, infierendo su chiunque altro.
Quel pomeriggio
ventoso invece, Gale e Clary erano stati costretti a passare la giornata sotto
l’ombrellone, senza poter coinvolgere qualcuno nei loro dannosi piani.
Dei ragazzi però,
molto più grandi di loro, avevano osservato per giorni il loro comportamento,
ed avevano deciso di fargliela pagare cara.
Michael e Jack, i due giovani
vendicatori, si accostarono a Gale per
proporgli un po’ di sano divertimento in
riva al mare.
I suoi nonni gli
avevano impedito anche solo di avvicinarsi
con Clary alla riva, visto che le onde erano così forti che avrebbero potuto
spingerli a largo, ma di certo questo non avrebbe fermato i due incoscienti
cugini.
Approfittando della
distrazione dei loro controllori,
Clary e Gale sgattaiolarono via insieme a Jack e Michael, per iniziare a giocare
a racchette vicino al mare (come i due sconosciuti ragazzi avevano proposto).
Molte volte Michael
aveva tentato di far cadere la pallina in mezzo alle rapide onde, ma costantemente questa veniva spinta da un’onda in
una parte sicura della spiaggia,
impedendo ai due ragazzi di concludere il loro piano.
Con sorpresa di
Michael e Jack, fu proprio a causa di Gale che Clary finì trasportata a largo
da una grande onda.
Per riuscire a
prendere la palla, il cugino spinse Clary in mezzo al mare, lasciando che
venisse trascinata via dal moto continuo delle acque.
I due ragazzi,
spaventati da ciò che era appena successo, fuggirono via, lasciando Gale da
solo, mentre urlava dalla disperazione
e tremava per la paura di perdere l’adorata cugina.
Sentì il cuore
esplodergli in petto quando, per un momento, non vide più Clary da nessuna
parte.
In un secondo la
ragazzina riemerse boccheggiando, cercando inutilmente di non affondare tra
acque profonde.
Gale, paralizzato dal
terrore, rimase sorpreso quando scorse il nonno gettarsi di corsa in acqua per
riuscire a salvare la nipote.
Grazie ad un’intrepida
azione, nonno Alfred, che sempre i due ragazzini avevano criticato per l’immensa
severità, salvò Clary da morte certa.
Gale continuò a
piangere isterico per ore, incolpandosi di tutto ciò che sarebbe potuto
accadere.
I due nonni, al posto
di gridare furiosamente, come mai avrebbero fatto, per il loro stupido
comportamento e per aver ignorato il loro avviso riguardo al “non giocare con
ragazzi sconosciuti”, si limitarono a stringere forte tra le braccia i due
nipoti, sorretti dall’esatta convinzione, che, per una volta, Gale e Clary
avevano imparato una lezione, quasi a spese della vita.
Ed era proprio così.
I due cugini, mai e
poi mai avrebbero più disturbato i bagnanti della spiaggia o giocato con
sconosciuti.
Si sarebbero limitati
alla compagnia reciproca, divertendosi a scherzare insieme ai nonni, sotto l’ombrellone,
in quelle travagliate settimane estive.
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